Generalità

sf. [sec. XIV; latino volg. montania, dall'agg. classico montānus, montano].

1) Rilievo che per estensione e altezza si stacca nettamente dalle alture circostanti. È originato dal corrugamento di formazioni rocciose attraverso processi dinamici della crosta terrestre, detti di orogenesi, o dall'accumulo di lave e prodotti piroclastici provenienti dall'interno della terra (mantello). Non è possibile precisare un valore altimetrico minimo oltre il quale un rilievo deve essere considerato una montagna, dipendendo la valutazione dalla situazione ambientale: così per esempio nella regione himalayana rilievi anche di oltre 2000 m sono considerati solo colline, mentre altrove si dicono montagne rilievi di quota ben inferiore. In genere si intende per montagna un rilievo che oltrepassi i 600 m. La morfologia delle montagne dipende da molti fattori: natura litologica e spessore delle varie formazioni che le costituiscono e loro distribuzione nello spazio; presenza e disposizione di particolari superfici (di stratificazione, di scistosità, di frattura, ecc.); clima locale e relativi fenomeni di degradazione meteorica (insolazione, gelo, azione dei corsi d'acqua, dei ghiacciai, del vento, disgregazione fisica e chimica operata dalle precipitazioni e dalla vegetazione, ecc.). L'altitudine del rilievo, oltre che dai suddetti fattori, dipende principalmente dalla quota che esso ha raggiunto nel corso del processo di formazione e dal tempo trascorso successivamente. In genere un rilievo è tanto più elevato e scosceso quanto più è giovane in termini geologici; con il trascorrere del tempo i vari fenomeni di degradazione tendono ad appiattirlo e a rendere la sua forma più rotondeggiante. Per la formazione delle montagne vedi ancheorogenesi. In particolare, montagne sottomarine, rilievi isolati, di natura essenzialmente vulcanica, che si innalzano nettamente dai fondali oceanici pur rimanendo ben al di sotto (1-2 km) della superficie marina; radici delle montagne, forte spessore di crosta continentale presente sotto le montagne più giovani, che, per motivi isostatici, si incunea all'interno del mantello spostando in profondità la discontinuità di Mohorovicic.

2) Fig., mucchio, quantità enorme: studiava sepolto sotto una montagna di libri.

3) Per estensione, zona, regione montuosa: la montagna del Trentino; flora, fauna di montagna; villeggiare in montagna; gli sport di montagna, l'alpinismo e lo sci; mal di montagna, una delle malattie da altitudine; canti di montagna, vedi popolare, musica.

4) Montagne russe, attrazione diffusa nei luna-park, detta anche “otto volante”; è costituita da un percorso, sostenuto da un sistema di tralicci metallici, caratterizzato da erte salite, discese precipitose e curve improvvise, sul quale sono montate piccole vetture, agganciate a una speciale rotaia; le vetture animate meccanicamente alla partenza, proseguono poi la loro corsa per l'energia cinetica acquistata nelle discese.

Ecologia

I più importanti fattori climatici riguardanti gli ecosistemi d'altitudine sono innanzitutto la diminuzione della pressione atmosferica e della tensione del vapore acqueo; l'abbassamento della temperatura media annuale (calcolata in ragione di ca..0,55 ºC per ogni cento metri di dislivello, e che assume, di conseguenza, valore negativo una volta raggiunto il limite inferiore delle nevi permanenti); l'aumento di intensità dell'irraggiamento solare, relativamente ricco di radiazioni a corta lunghezza d'onda, dovuto a un minor assorbimento di raggi solari da parte degli strati atmosferici interposti; un'elevata ampiezza termica, dovuta a un'intensa insolazione del suolo durante il dì e a una veloce dispersione di raggi infrarossi durante la notte con conseguente raffreddamento del suolo. Molto importanti sono anche altri fattori ambientali: quello meccanico (vento, erosioni del terreno per frane, valanghe o corsi d'acqua); quelli oro- e geografici, edafici, idrici (precipitazioni piovose e nevose; le nebbie; le reti idrografiche); la biosfera in genere (zonazioni animali e vegetali ai vari livelli altitudinali, loro rapporti trofici, cicli riproduttivi; azione antropica di disturbo, ecc.). La vegetazione di montagna comprende piante adattate alle caratteristiche ambientali delle altitudini elevate con modificazioni morfologiche e funzionali finalizzate a sopportare basse temperature, periodi vegetativi brevi, escursioni termiche ampie, radiazione solare intensa, piogge e innevamenti abbondanti, terreni acidi e calcarei. Per tali motivi in montagna non sono presenti alberi annuali e, con l'aumentare dell'asprezza del clima, le piante legnose lasciano il posto agli arbusti (eriche, ecc.). Le marcate differenze di microclima che caratterizzano aree anche vicine (per altitudine, esposizione, tipo di terreno, ecc.) determinano differenze notevoli sulle popolazioni vegetali, sicché si possono distinguere vari tipi di vegetazione caratterizzati dalla presenza di determinate specie (per esempio vegetazione rupicola, delle vallette nivali, dei boschi subalpini, ecc.). Ciascuna delle fitocenosi ospita inoltre elementi faunistici tipici, sebbene non manchino specie distribuite anche in pianura; esempi di animali, il cui areale di dispersione è molto spesso legato alla presenza di particolari piante d'altitudine, si trovano tra gli insetti, soprattutto le farfalle alpine. Vari sono gli adattamenti della fauna alle condizioni di vita in alta montagna; la diminuzione altimetrica della pressione di ossigeno non sembra costituire una barriera insormontabile per la vita degli animali a sangue caldo; in alcuni casi, per esempio, si verifica un aumento di capacità di trasporto di ossigeno da parte del sangue, o mediante una maggior affinità dell'emoglobina per l'ossigeno (come nel lama andino) o mediante un elevatissimo aumento numerico degli eritrociti (per esempio nello stambecco); in alcuni casi si sono riscontrate pure delle ipertrofie cardiache compensatrici (per esempio negli uccelli Tetraonidi alpini). Contro il freddo ambientale diversi animali di montagna hanno sviluppato spessi piumaggi e pellicce, che fungono da ottimi isolanti termici; le zampe completamente piumate delle pernici delle nevi e di altri Tetraonidi risolvono lo stesso problema. Un altro adattamento è il mimetismo criptico, adottato da molte specie per confondersi con l'ambiente al variare delle stagioni (per esempio pernice delle nevi; lepre alpina; ermellino). Il fattore “bassa temperatura” viene brillantemente risolto da alcuni mammiferi mediante l'ibernazione durante la cattiva stagione; mammiferi ungulati, come stambecchi e camosci, compiono, invece, vere e proprie migrazioni altitudinali, portandosi, durante i periodi più freddi, verso quote più basse (transumanza), dove le condizioni ambientali sono più tollerabili (temperatura meno rigida, cibo meno scarso, ecc.).

Diritto

Sotto il profilo giuridico si intendono per territori montani quei comuni situati per almeno l'80% della loro superficie al di sopra dei 600 m di altitudine sul livello del mare e quelli nei quali il dislivello tra la quota altimetrica inferiore e la superiore del territorio comunale non sia minore dei 600 metri. La legge 25 luglio 1952, n. 991, prevede una serie d'importanti disposizioni per la valorizzazione di queste zone, attraverso un piano generale di bonifica. Numerose altre disposizioni normative regionali prevedono dei provvedimenti in favore delle zone montane. Con la legge 8 giugno 1990, n. 142, sull'ordinamento delle autonomie locali si stabilisce che le comunità montane sono enti locali che si collocano in una posizione intermedia tra province, comuni e la regione. La costituzione di una comunità montana è riservata alla legge regionale e non può avere una popolazione inferiore a 5000 abitanti. Le funzioni della comunità sono relative agli interventi speciali della CEE per la montagna, l'esercizio associato di funzioni comunali, l'approvazione di piani pluriennali di opere e interventi, oltre alle funzioni attribuite dalle leggi statali e regionali.

Cinema

I film di montagna sono film a soggetto o documentari aventi per tema scalate di cime, riprese sciatorie, la scoperta e la rivelazione di nuovi panorami orografici. Il “genere”, che ha conquistato un suo rilievo nella storia del cinema, essendovisi dedicate personalità di primo piano come il tedesco Arnold Fanck negli anni Venti-Trenta e il francese Marcel Ichac anni Quaranta-Cinquanta, non sempre è sfuggito a una certa retorica mistica (due suoi cultori, gli ex attori di Fanck, Leni Riefenstahl e Luis Trenker, finirono nel nazismo), ma ha anche dato immagini di sconvolgente bellezza. Tra gli italiani si possono ricordare l'opera di S. Casara e qualche documentario, come Italia K2 (1955). Un festival internazionale di film di esplorazione e di montagna ha luogo ogni anno a Trento (nel 1995 è giunto alla 43 edizione).

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