mos italicus

loc. latina (propr. consuetudine italica) usata in italiano come sm. Metodo tradizionale della giurisprudenza civilistica italiana che, dopo la scuola dei glossatori, trovò nei commentatori o scolastici e nei pratici, a partire dal sec. XIV, i sistematori e gli interpreti del Corpus iuris civilis di Giustiniano, intenti a fornire, sul piano dottrinale come su quello professionale, valide soluzioni giuridiche ai casi concreti della vita quotidiana. L'indirizzo prese anche il nome di “bartolismo”, da Bartolo da Sassoferrato e come tale ebbe diffusione Oltralpe, dalla Spagna alla Germania, alla Polonia. Mentre in Italia la giurisprudenza tra il sec. XVI e il XVII andava decadendo, sicché bartolismo divenne sinonimo di sciatteria e di vana verbosità, in Germania il mos italicus s'incontrò con le tendenze erudite del mos gallicus, anch'esso di origini italiane, dando luogo a un rinnovato studio del diritto romano-giustinianeo, che la Germania aveva ormai recepito come diritto vigente.

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