Descrizione generale

sm. [sec. XX; moto-+scafo]. Imbarcazione a motore, veloce e maneggevole, usata per diporto, competizioni, ecc. I motoscafi hanno in genere carena a spigolo, adatta alle alte velocità, e, nelle varianti con forme di prora arrotondate, anche alla navigazione in acque mosse. Le imbarcazioni di maggior prestigio hanno scafi realizzati con legni pregiati mentre per la produzione di serie vengono impiegati soprattutto materiali sintetici quali le resine poliestere (a volte anche l'alluminio), e per i motoscafi da competizione le vetroresine; molta attenzione viene posta nella realizzazione delle carene (dislocanti o plananti) che possono essere anche del tipo catamarano o trimarano; per le imbarcazioni da competizione ogni produttore studia particolari soluzioni al fine di rendere ottimale il comportamento e la stabilità anche con mare mosso (alette, nervature, derive, ecc.). Il sistema propulsivo è, nella maggioranza dei casi, derivato dai motori a ciclo Otto di tipo motociclistico, per i piccoli fuoribordo, e di tipo automobilistico per le imbarcazioni di maggior stazza; i motori azionano, a seconda dei casi, una o più eliche applicate direttamente al (o ai) motore nei fuoribordo oppure poste all'estremità di una linea d'asse di tipo navale negli entrobordo; i grandi motoscafi d'altura possono anche adottare motori Diesel marini a iniezione o controllo elettronico; sistemi a iniezione e accensione elettronica vengono usati anche per i fuoribordo di maggiori dimensioni, mentre per i natanti più piccoli sono diffusi sistemi a idrogetto. I motoscafi di altura, e in genere tutti quelli per crociera, sono dotati di impianti e strumentazioni per la navigazione del tutto simili a quelli adottati per le navi; sistemi atti a garantire l'esecuzione delle manovre più elementari e la sicurezza degli occupanti, nonché la loro sopravvivenza in caso di naufragio, con la possibilità di segnalare la posizione ai servizi di soccorso, sono sempre più diffusi anche per le piccole imbarcazioni. Secondo la sistemazione dell'apparato motore, si hanno motoscafi entrobordo, entro-fuoribordo, fuoribordo; nei motoscafi più modesti vi è un solo motore, negli altri due o più. Secondo l'uso specifico, i motoscafi per diporto hanno caratteristiche proprie (molte delle quali di origine anglosassone), assumendo anche nomi specifici, per esempio cabinato, motopanfilo, cruiser, fisherman, runabout, ecc. I motoscafi per competizione vengono suddivisi in categorie, a loro volta suddivise in classi, per lo più in base alla cilindrata complessiva dei motori. L'impiego di motoscafi armati, con compiti speciali, nella Marina italiana risale alla prima guerra mondiale (MAS); nella seconda guerra mondiale i motoscafi trovarono impiego anche come mezzi d'assalto. Motoscafi armati (motovedette) sono usati per la sorveglianza delle coste, dei porti, delle acque interne, ecc.

Norme di circolazione

L'abilitazione a navigare con motoscafi deve essere documentata dalla licenza rilasciata dalla capitaneria di porto o dall'ufficio circondariale marittimo, se il natante staziona normalmente in acque marittime; e dalla direzione per la navigazione e il trasporto marittimo e interno, se staziona in acque interne. L'unità viene iscritta in apposito registro, previo esito positivo della visita di controllo. La licenza di circolazione è obbligatoria anche per imbarcazioni alle quali il motore sia stato applicato in un secondo tempo. Per l'osservanza di queste norme il Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti dispone in ogni tempo revisioni e può procedere al ritiro della licenza per motivi di sicurezza e di ordine pubblico. In particolare, in Italia sono state introdotte norme dirette a limitare in modo più preciso l'avvio in mare con partenza dalla costanonché la navigazione al di là di specifici limiti di distanza in funzione della potenza del motore, della lunghezza e stazza del natante e del tipo di patente nautica del pilota. In caso di inosservanza delle norme del codice della navigazione è prevista l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie e, nei casi più gravi, di sanzioni penali.

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