nèuma

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sm. (pl. -i) [sec. XVIII; dal greco nêuma, cenno].

1) In senso generale, segno della notazione del canto cristiano liturgico, gregoriano, bizantino, armeno. § Per l'importanza avuta nella musica occidentale, particolare rilievo assumono i neumi utilizzati nel repertorio gregoriano. Essi si dividevano in neumi semplici (denotanti un unico suono) e in neumi composti (denotanti più suoni). Esistevano inoltre neumi speciali che si riferivano a particolari aspetti esecutivi dell'interpretazione vocale. Derivati dagli accenti greci e latini (acuto, grave e circonflesso), i neumi si caratterizzavano, per quanto attiene all'aspetto grafico, dall'appartenenza a grandi famiglie grosso modo corrispondenti ai principali centri scrittori e musicali del Medioevo. La loro evoluzione fu fortemente influenzata dall'introduzione del rigo musicale, che determinò una normalizzazione dei segni e una loro evoluzione verso la forma quadrata, rettangolare e romboidale della notazione mensurale, che a sua volta è alla base degli odierni simboli musicali.

2) Sinonimo di iubilus, indica passaggi più o meno estesi delle melodie gregoriane intonati su una medesima sillaba.

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