nistagmo

sm. [sec. XIX; dal greco nýstagma, sopore]. Oscillazione coniugata involontaria dei due bulbi oculari, più o meno rapida, in senso orizzontale, verticale, o rotatorio. Può manifestarsi allo stato di riposo (nistagmo statico) oppure durante i movimenti di rotazione dei globi oculari (nistagmo dinamico). Il nistagmo si compone di una deviazione lenta dei due occhi in una data direzione (componente lenta), alla quale fa seguito immediatamente una reazione spasmodica (componente rapida), sotto forma di scossa brusca in senso inverso. Nel definire il senso in cui avviene il nistagmo si tiene conto della reazione spasmodica; così quando si specifica nistagmo destro o sinistro s'intende che la scossa brusca del globo oculare si verifica verso destra o verso sinistra. Il nistagmo può essere congenito, familiare o ereditario; può anche dipendere da lesioni oculari; non è sintomatico di una particolare malattia, ma è piuttosto l'espressione di un'alterata funzione dei centri oculomotori (paresi o spasmo) o di lesioni cerebellari e dell'apparato vestibolare. Il nistagmo può manifestarsi anche a carico di altri organi mobili, quali il capo e il velo pendulo (palato molle).

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