nitrato

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Chimica

sm. [sec. XIX; da nitr(ico)+-ato]. Sale dell'acido nitrico; i nitrati più comuni sono il nitrato di potassio, KNO₃, spesso indicato ancora con il vecchio nome di salnitro, il nitrato di sodio o nitro del Cile, NaNO₃, il nitrato di calcio, Ca(NO₃)₂ e il nitrato di ammonio NH4NO₃. I nitrati si ottengono in genere facendo agire l'acido nitrico sui metalli o sui loro ossidi, idrossidi e carbonati; eccetto quelli che derivano da cationi metallici, di per sé colorati, sono incolori e sono tutti assai solubili in acqua. Per riscaldamento a temperatura elevata i nitrati della maggior parte dei metalli si dissociano, nell'ossido metallico corrispondente, in biossido di azoto e ossigeno, come per esempio il nitrato di rame:

I nitrati dei metalli alcalini e del bario decomponendosi danno nitrito metallico e ossigeno:

Allo stato secco e a temperatura elevata tutti i nitrati si comportano come energici ossidanti. I nitrati trovano soprattutto impiego come fertilizzanti azotati, in specie quelli di ammonio, di calcio e di sodio. Con il nome di nitrati alchilici si indicano gli esteri dell'acido nitrico, come per esempio il nitrato di metile, CH₃NO₃, che si ottengono dai corrispondenti alcoli per nitrazione.

Ecologia

I nitrati rappresentano una delle principali cause di inquinamento delle acque. La loro presenza è dovuta agli scarichi urbani, industriali e degli allevamenti zootecnici, e al dilavamento dei suoli trattati con fertilizzanti. Stimolano la crescita delle alghe che possono provocare, analogamente al fosforo, fenomeni di eutrofizzazione. I normali processi di depurazione non consentono l'eliminazione dei nitrati dalle acque, che è invece possibile con la denitrificazione biologica.

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