Lessico

sm. e agg. (f. -a) [sec. XIV; latino operarius, da opera, lavoro].

1) Sm., lavoratore dipendente che, dietro corresponsione del salario, presta opera prevalentemente manuale: operaio tessile, metalmeccanico; prete operaio, sacerdote che vive e lavora insieme con gli operai, condividendone la condizione e i problemi (vedi prete). Per estensione, lavoratore in genere e, in particolare, bracciante agricolo, contadino. Fig.: operaio della penna, scrittore, specialmente in quanto si guadagna da vivere scrivendo.

2) Agg., proprio di tale categoria di lavoratori: la classe operaia; associazione, mutua operaia; il movimento operaio.

3) Ant., addetto all'amministrazione di un'opera pubblica; fabbriciere.

4) Nome di una delle diverse caste (o gruppi) in cui si suddividono le società polimorfe degli Insetti; sono individui sterili e, di regola, femmine, adibiti in genere al mantenimento e ad altri lavori nelle colonie, alla ricerca del cibo, alla nutrizione della regina e delle larve e ad altre attività, talvolta (per esempio tra le api) anche di difesa della comunità. Allo scopo sono provviste di idonei organi.

Diritto

La prestazione dell'operaio come quella di ogni altro lavoratore subordinato (dirigente, impiegato) si svolgeva, secondo il Codice Civile del 1942, alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore. Il rapporto di lavoro delle varie categorie di operaio è regolato dai contratti collettivi siglati dai sindacati dei lavoratori e dai datori di lavoro e dalla fondamentale legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori). Questo ha trovato proprio tra gli operai il suo maggiore campo di applicazione. Lo statuto regola l'esercizio nella fabbrica e sul posto di lavoro di alcuni diritti, sanciti anche dalla Costituzione, ma a volte ostacolati in pratica, come la libertà di espressione, la libertà sindacale, la tutela della propria personalità; prevede apposite procedure per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari e la reintegrazione nel posto di lavoro dei lavoratori ingiustamente licenziati; attribuisce infine il diritto a tenere assemblee sul posto di lavoro e prevede sanzioni penali contro i datori di lavoro che ostacolano la libertà sindacale e il diritto di sciopero.

Movimento operaio

Espressione moderna usata per indicare tutti i vari modi di organizzarsi dei lavoratori, per poter partecipare alla vita della società come protagonisti diretti e non più come classi subordinate. Storicamente legato nel suo sorgere allo sviluppo della grande industria moderna e alla nascita del proletariato urbano, il movimento più tardi si è aperto anche a comprendere le masse lavoratrici delle campagne nel perseguimento delle finalità comuni, di natura politica e sociale. Così, successivamente, il movimento operaio è intervenuto sul terreno sociale per migliorare le condizioni di vita delle masse salariate fondando numerose cooperative, associazioni mutualistiche, assistenziali ed educative e, soprattutto, mediante la presenza dei sindacati (vedi sindacalismo); mentre sul terreno politico si è sforzato di inserire nella direzione dello Stato le masse popolari inquadrandole nella lotta per costruire un sistema autenticamente democratico attraverso il contributo dei partiti politici autonomi e delle varie formazioni di classe.

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