pùlpito

Indice

sm. [sec. XIV; dal latino pulpĭtum].

1) Nel teatro romano, palcoscenico su cui recitavano gli attori, la cui altezza, secondo Vitruvio, non doveva superare i cinque piedi.

2) Nelle chiese cristiane, struttura sopraelevata destinata alla predicazione o alla lettura dei testi sacri. In loc. fig.: montare, salire in pulpito, mettersi a parlare con tono sentenzioso e moraleggiante; da che pulpito viene la predica!, riferito a chi impartisce ad altri insegnamenti e ammonizioni di cui avrebbe più bisogno lui stesso. § Derivato dall'ambone, ma collocato fuori dal presbiterio (in genere nella navata centrale) per un più diretto contatto con i fedeli, il pulpito, di forma quadrata, circolare o poligonale, è sorretto da pilastrini o colonne, oppure è addossato direttamente alla parete o a un pilastro. Integrato in epoca gotica da un baldacchino a tettoia per migliorare l'acustica, il pulpito può essere costruito in pietra, marmo o legno, col parapetto talora adorno di tarsie colorate (Cappella Palatina a Palermo) o di rilievi marmorei (pulpito di Nicola e Giovanni Pisano nelle cattedrali di Siena e di Pisa). Il legno fu particolarmente usato nei pulpiti sei-settecenteschi, sontuosamente scolpiti e ornati di stucchi.

3) Nella nautica, "Per il pulpito di un'imbarcazione vedi disegno al lemma del 16° volume." protezione sistemata nella zona prodiera o poppiera delle imbarcazioni, costituita da un corrente sopportato da candelieri.

4) In radiotecnica e in telefonia, particolare pianale di supporto per comandi e dispositivi di sorveglianza elettromeccanici e ottici relativi ad apparecchiature professionali quali sale di regia per programmi radio o TV, trasmettitori radio o TV, dispositivi di lavoro e controllo per centrali telefoniche, ecc. È detto anche controllo di comando.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora