papàvero

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sm. [sec. XIV; latino papāverris].

1) Nome comune usato per indicare le piante del genere Papaver della famiglia Papaveracee comprendente un centinaio di specie in prevalenza nelle regioni più temperate. § La specie più diffusa in Italia è Papaver rhoeas (rosolaccio o papavero selvatico) , erba annua propria dell'Europa, Asia temperata, Africa boreale e orientale, isole africane dell'Atlantico, naturalizzata nell'America Settentrionale, diffusa fra le messi, nei prati e spesso ruderale. È alta fino a 60 cm, ha fusto un po' peloso, verde-grigiastro, poco ramificato, con foglie pennatopartite; ha fiori apicali, grandi, scarlatti, a 4 petali con unghia nera, pieghettati nel boccio; il frutto è una capsula poricida (treto) contenente molti semi. I fiori contengono un alcaloide (readina) e una sostanza colorante costituita dall'acido readico e dall'acido papaverico; i petali si usano per tingere in rosso la lana, alcuni vini e il formaggio d'Olanda. Dai semi si può trarre un olio affine a quello dato dal Papaver somniferum (papavero da oppio), quest'ultimo largamente coltivato in vari Paesi, e specialmente nell'Asia occidentale, per l'estrazione dell'oppio. Altra specie congenere è il Papaver alpinum (papavero alpino), erba perenne propria dell'Europa centrale e meridionale, di Turkestan, Afghanistan, Himalaya e regioni artiche, presente sulle Alpi e in alcuni settori dell'Appennino, in luoghi ghiaiosi d'altitudine. È pianta rizomatosa e cespugliosa, con foglie pennatosette grigio-verdastre o glaucescenti, glabre o pelose, e fiori ampi, bianchi o aranciati. Il frutto è una capsula obovata poricida. È coltivato nelle roccere dei giardini alpini. Varietà ornamentali di papavero sono state ottenute dal Papaver orientale, dell'Asia Minore, e dal Papaver nudicaule, delle terre nordiche.

2) Fig., scherzosamente, alti, grossi papaveri, persone molto importanti nella vita pubblica, persone influenti (con allusione alla leggenda romana secondo cui Tarquinio il Superbo, per dimostrare al figlio come impossessarsi di Gabi, abbatté con un bastone i papaveri più alti del suo giardino). È usato anche per indicare persona o cosa tanto noiosa da provocare il sonno.

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