Lessico

sf. [sec. XIX; dal latino capsŭla, dim. di capsa, cassa].

1) Nome generico di involucri o contenitori di vario tipo con diverse funzioni relative a ciascuna tecnologia in cui trovano impiego: A) in chimica, piccolo contenitore semisferico, di porcellana, di vetro o di altro materiale, con fondo tondo o piano, munito di beccuccio, usato nei laboratori chimici per calcinazione e per la concentrazione dei liquidi. B) In odontoiatria, capsula dentaria, rivestimento in oro, acciaio o ceramica che si usa, in genere, per proteggere un dente cariato o per appoggiare una protesi fissa. C) In batteriologia, capsula di Petri, scatola di vetro rotonda a fondo piano, usata per conservare materiali particolari o per terreni di colture solide. D) Forma farmaceutica per uso orale costituita da un contenitore gelatinoso di forma cilindrica o sferica destinato a contenere polveri o liquidi medicamentosi. Si distinguono capsule dure, dette anche opercoli, formate da due parti esattamente rientranti una nell'altra, adatte a contenere polveri, e capsule gelatinose, sigillate, adatte a racchiudere liquidi, aventi la forma di un'oliva o sferica, quest'ultime dette perle. Spesso le capsule vengono rivestite di cheratina o di cellulosa che le rendono resistenti all'azione dei succhi gastrici oppure lentamente solubili nell'ambiente intestinale. Con tale procedimento è possibile somministrare per bocca medicamenti che verrebbero distrutti dall'acidità gastrica, o anche regolare la velocità di assorbimento dei farmaci da parte dell'intestino, in rapporto allo spessore del rivestimento. E) Nei telefoni, capsula telefonica, involucro metallico che racchiude dei dispositivi atti a trasformare la pressione sonora dovuta alla voce in corrente elettrica modulata (capsula microfonica) o a riprodurre a distanza (capsula telefonica) i suoni corrispondenti alla corrente modulata dalla capsula microfonica. Le capsula microfonica e quella telefonica sono componenti essenziali del microtelefono e del telefono. F) Capsula spaziale, veicolo attrezzato con particolari strumenti e apparecchiature per portare un equipaggio nello spazio "Vedi disegno vol. V, pag. 407" . "Per la capsula spaziale 'Gemini' vedi disegno al lemma del 5° volume." È costituita in materiali speciali e protetta da un rivestimento antitermico per poter resistere all'altissimo calore prodotto dall'attrito con l'atmosfera durante l'attraversamento di questa. La capsula non dispone di propulsori propri, salvo quelli necessari per piccole correzioni di assetto o di rotta; la sua messa in orbita è realizzata o mediante un adatto razzo vettore o tramite una navetta spaziale; il rientro avviene per caduta libera. G) Nei capsulismi, la struttura cava fissa che permette di formare cavità di volume variabile con le parti mobili (rotori, stantuffi, ecc.).

2) In anatomia, termine generico designante formazioni caratterizzate da una forma avvolgente o da una funzione di rivestimento o sostegno. Capsula adiposa, involucro di grasso che, con funzione di sostegno e protezione, avvolge il rene. Capsula articolare, manicotto fibro-connettivale che avvolge le articolazioni di tipo diartrosico, mantenendo in posizione i capi articolari. Capsula di Bowman, struttura cava formata da un doppio strato di cellule che riveste esternamente il glomerulo alla terminazione di ogni tubulo renale. Capsula esterna e interna, sono, negli emisferi cerebrali, due lamine di sostanza bianca del corpo striato; la prima riveste il nucleo lenticolare dal lato interno, la seconda dal lato esterno, separandolo dal nucleo caudato. Capsula surrenale, lo stesso di surrene. Capsula di Tenone, membrana connettivale del globo oculare che ricopre esternamente la porzione sclerale dell'occhio.

3) In zoologia, qualsiasi rivestimento a forma sferica od ovoidale; in particolare, capsula urticante, altro termine usato per indicare la cnidocisti contenuta nei cnidoblasti dei Celenterati.

4) Tipo di chiusura metallica per bottiglie che viene applicata a macchina serrandola sopra l'apertura; allo scopo la parte terminale del collo delle bottiglie è sagomata con un risalto che consente la tenuta della capsula.

5) In fisica, scatola metallica ermeticamente chiusa, deformabile elasticamente in conseguenza della differenza di pressione tra l'esterno e l'interno, che risulta così misurabile. Se all'interno è fatto il vuoto è detta capsula aneroide o barometrica e costituisce l'elemento principale di un barometro; se l'interno è invece messo in comunicazione con un altro ambiente è detta capsula manometrica e costituisce l'elemento fondamentale di un manometro. È anche chiamata specificamente capsula manometrica la fiamma sensibile realizzata da A. König per visualizzare la forma delle onde sonore.

Armi

Tipo di detonatore usato per bossoli militari e per cartucce da caccia, entrato in uso intorno al 1815, a seguito dell'invenzione dell'innesco a fulminato di mercurio effettuata da Forsyth nel 1807. È realizzato con un corpo in ottone riempito di miscela esplosiva a base di fulminato di mercurio e clorato di potassio, chiuso alla sommità da una piastrina a forma di incudine rovesciata in cui è praticato un foro per comunicare la fiammata dell'innesco alla carica contenuta nel bossolo. L'esplosione della carica avviene per urto del percussore dell'arma contro la base della capsula stessa. Ne esiste anche un tipo da mina costituito da un cilindretto in ottone o alluminio caricato con una miscela di azotidrato e stifnato di piombo come carica primaria e pentrite come carica secondaria. L'accensione della miscela si può realizzare per mezzo di una miccia o meglio con un accenditore elettrico. In alcuni casi, per realizzare esplosioni in serie a tempi intervallati si usa porre tra i conduttori elettrici e la carica della capsula una miscela che, bruciando lentamente, ritarda l'esplosione.

Batteriologia

Struttura particolare che avvolge esternamente la cellula batterica, visibile in molte specie microbiche sia a fresco sia in strisci colorati. La capsula è da alcuni ritenuta un ispessimento o un'alterazione nella consistenza dello strato più esterno della cellula batterica; da altri, più verosimilmente, un prodotto di secrezione attiva che non si stacca dalla cellula. La capsula può essere costituita da un polimero dell'acido D-glutammico (Bacillus anthracis) o da polisaccaridi contenenti diversi radicali glucidici (Diplococcus pneumoniae). La formazione della capsula gioca un ruolo importante nell'attività patogena dei Batteri, costituendo una difesa contro le sostanze battericide dei liquidi organici e soprattutto contro la fagocitosi: è quindi un fattore di virulenza dei microrganismi. La produzione di capsule è particolarmente evidente in Klebsiella pneumoniae, Clostridium perfringens, Bacillus anthracis.

Botanica

Frutto secco deiscente, formato da più foglie carpellari, che a maturità presenta delle aperture attraverso le quali fuoriescono i semi "Vedi disegni vol. V, pag. 407" . "Per la capsula in botanica vedi disegni al lemma del 5° volume." Queste aperture si possono verificare per rottura longitudinale della parete lungo i margini delle foglie carpellari (come nel colchico: capsula setticida) oppure lungo la loro venatura mediana (come nella viola: capsula loculicida), o anche per rottura trasversale (come nella Portulaca: pisside), o infine per mezzo di pori (come nel papavero e nella bocca di leone: capsula poricida o treto). Nei Muschi, è sinonimo di teca.

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