pentiménto

sm. [sec. XIII; da pentirsi]. Sentimento di profondo dolore, rimorso per aver commesso qualche cosa contraria alla morale o ritenuta tale; in senso religioso, atto di detestazione del peccato commesso, accompagnato a sincero dolore dell'anima che si propone di non peccare più: provare un sincero pentimento per le proprie colpe. Per estensione, mutamento di parere; correzione apportata da un autore a una sua opera. § Per la teologia cattolica il pentimento (o contrizione) è condizione essenziale per la remissione dei peccati e costituisce parte integrante della confessione: a questo effetto deve essere universale, esteso cioè a tutti i peccati. Si distinguono un pentimento perfetto, quando ha come movente l'amore di Dio e, di per sé, ottiene la giustificazione, e un pentimento imperfetto (o attrizione), se deriva dalla “considerazione della turpitudine del peccato, del timore dell'inferno e di altre pene”. Il protestantesimo ritiene peccaminoso il pentimento imperfetto e considera valido solo quello fondato sulla fiducia in Dio.

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