persistènza

sf. [sec. XVIII; da persistere]. Il persistere: la persistenza del male. § In geologia, teoria della persistenza, ipotesi opposta a quella della deriva dei continenti secondo la quale i bacini oceanici sarebbero fissi per posizione e stabili per condizioni fisiche nel corso delle ere geologiche. § In chimica, l'attitudine di un fosfòro a conservare un'immagine registrata, emettendo luce per un tempo più o meno lungo. Precisamente, l'emissione di luce da parte di un fosfòro eccitato decresce, quando si annulli il fattore eccitante, con legge esponenziale del tipo I=I0 e- dove I0 è l'intensità luminosa all'istante iniziale. La costante di tempo T viene generalmente assunta come misura della persistenza, che può variare, in relazione al tipo di fosfòro, da meno di un microsecondo a diversi minuti.

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