Lessico

S. inglese (da ping, sibilo, fischio) usato in italiano come sm. Gioco della palla simile al tennis e pertanto detto anche tennis da tavolo o tennistavolo. Si svolge su di un tavolo che serve da campo da gioco e, con alcune varianti, ripete le modalità di svolgimento del tennis.

Cenni storici

Secondo alcuni, le sue origini sono antichissime in quanto sarebbe stato praticato diversi secoli fa nell'Estremo Oriente (forse in Giappone); secondo altri invece è stato ideato nel 1898 dai soci di un club londinese. Certo è che gli Inglesi furono i primi a organizzare, all'inizio del sec. XX, tornei e campionati. È anche loro merito la fondazione della prima associazione, denominata “The Ping-Pong Association”, cui fece seguito ben presto “The Table Tennis Association”. Dal sodalizio derivato dalla fusione delle due società scaturirono le prime regole di gioco e quindi i campionati. Dall'Inghilterra il gioco si diffuse ben presto in tutta l'Europa e poi in tutto il mondo. In Italia è regolamentato dalla FITT (Federazione Italiana Tennis da Tavolo) che ha sede a Genova. Dal 1988 è sport olimpico. "Per approfondire vedi Libro dell'Anno '97 p 383" "Per approfondire vedi Libro dell'Anno '97 p 383"

Gioco: le regole

Il gioco si svolge fra due (singolo) o quattro (doppio) giocatori e il campo da gioco è un tavolo la cui superficie deve essere in legno compensato con bordi bianchi tutt'intorno della larghezza di 1,9 cm; deve essere lungo 2,74 m e largo 1,52 m e deve trovarsi a un'altezza dal suolo di 77 cm. Una rete, alta 15,25 cm, divide il tavolo perfettamente a metà nel senso della larghezza; deve essere ben tesa e reca sul bordo superiore un nastro bianco. La pallina è di celluloide bianca del diametro di 40 mm e pesa ca. 2,7 grammi. Il gioco consiste nel mandare la pallina sul campo dell'avversario in modo che questi non riesca più a respingerla. Per respingere la pallina si usa una racchetta (paletta), generalmente in legno ricoperto di sughero o di gomma, con forma e peso scelti dal giocatore che deve usarla. Ogni giocatore tira per primo (batte cioè il servizio) fino a che sono conteggiati due punti, quindi cede il servizio all'avversario. Il giocatore al servizio deve far battere la pallina sulla propria metà campo prima di farla rimbalzare su quella dell'avversario, quindi il gioco procede con la pallina che non può mai essere colpita al volo e neppure due volte consecutive per farle superare la rete di divisione. Nelle partite di doppio i giocatori devono colpire la pallina alternativamente. Gli incontri si disputano, a seconda delle manifestazioni, al meglio di 3, 5 o 7 set; per vincere un set occorre realizzare 11 punti, avendo almeno 2 punti di vantaggio sull'avversario, altrimenti si continua fino a che uno dei giocatori non ottiene tale scarto. Il gioco va ai 21 (vi devono però essere almeno due punti di vantaggio) e vince colui che si aggiudica due giochi su tre. Il punto si perde non facendo il servizio regolare, non rimandando la pallina al primo rimbalzo, inviando la pallina fuori dal campo o toccandola con qualsiasi altra cosa che non sia la racchetta, appoggiandosi con una mano al tavolo, ecc.

Diplomazia del ping-pong

Espressione con cui si definì il repentino miglioramento dei rapporti ufficiali cino-americani avvenuto nel 1971. Benché non mancassero sintomi di un avvicinamento tra le parti, la visita in Cina di una squadra americana di ping-pong (10-17 aprile 1971) sorprese l'opinione pubblica mondiale. Seguirono la missione segreta a Pechino di H. Kissinger (9-11 luglio) e il comunicato del 15 luglio con l'annuncio della visita del presidente Nixon, avvenuta nel febbraio 1972.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora