Definizione

sm. [sec. XIX; dall'inglese tennis, dall'ant. francese tenez, tenete!]. Gioco della palla che viene praticato su appositi campi tra 2 o 4 giocatori e che consiste nel rinviare la palla, servendosi di apposite racchette, nel campo avversario superando una rete che divide a metà il rettangolo di gioco. Per estensione, luogo dove si pratica tale sport.

Sport: tecnica e regole del gioco

Gli incontri di tennis, che possono essere di singolare maschile e femminile, doppio maschile e femminile e doppio misto (ogni coppia formata da un giocatore e una giocatrice), vengono disputati su terreno battuto o su prato (lawn tennis), ma possono svolgersi anche su linoleum, cemento, legno, asfalto e altro materiale compatto che permetta il rimbalzo della palla. La lunghezza del campo di gioco è di 23,77 m; la larghezza varia: per gli incontri di singolo è di 8,23 m, per quelli di doppio è di 10,97 m; allo scopo, ogni campo è delimitato da due strisce laterali (corridoi) larghe ciascuna 1,37 m. Il rettangolo di gioco è diviso in due parti uguali da una rete tesa da un cavo metallico, sostenuto da paletti alti 1,06 m, in modo che al centro sia alta.0,915 m; inoltre viene tracciato su uno spazio non inferiore a 36,57×18,28 m, così da permettere ai giocatori di spostarsi agevolmente nelle azioni di lato e di fondo. I paletti sono posti esternamente alle linee laterali del campo, a una distanza di.0,915 m; una linea continua delimita i due corridoi e il fondo (linea di base); dalle due parti della rete, e parallele a essa a una distanza di 6,40 m sono tracciate due linee, dette di servizio, che delimitano un rettangolo diviso a sua volta, verticalmente, in due parti uguali. In tal modo vengono delimitati i riquadri entro i quali deve cadere la palla durante il servizio (campi di servizio). La palla deve essere di gomma rivestita di feltro bianco o giallo e ha un diametro che varia tra 6,35 e 6,67 cm, mentre il peso va da 56,70 a 58,47 g: deve presentare una pressione interna tale da subire una deformazione tra.0,56 e.0,74 cm sotto un peso di 8,165 kg. La racchetta con cui viene colpita la palla è formata da un manico di legno a strati o di metallo, lungo 35 cm, terminante in un telaio che mantiene tesa una rete di corde di budello o di materia plastica. La racchetta, per gli incontri ufficiali, è lunga 81,28 cm (un tempo 68,5 cm) e pesa 320-390 g per gli incontri maschili, 368 g ca. per quelli femminili. Oltre che di legno sono in commercio oggi racchette di metallo, di grafite e di fibra di vetro; alcune sono dotate di un telaio molto più grande del normale (“racchettone”) e di conseguenza hanno un manico più corto. Per quel che riguarda l'abbigliamento, tutti gli atleti, uomini e donne, indossano abitualmente indumenti bianchi, pur essendo oggi consentite divise colorate, e scarpe di tela con suole di gomma senza tacchi. Il gioco inizia con uno dei giocatori alla battuta (servizio), il quale deve lanciare la palla con i due piedi al di fuori della linea di fondo del suo campo e sulla destra rispetto all'asse maggiore del campo. Il servizio viene giudicato buono se supera la rete senza toccarla e finisce nel campo di servizio avversario. Il battitore dispone di due colpi, ma se una palla, toccando la rete, finisce comunque nell'area avversaria si ha un net e il tiro può essere ripetuto. L'avversario ribatte la palla al primo rimbalzo e la rilancia nel campo avversario; quindi la partita prosegue con colpi alla palla che possono essere anche portati al volo. Il gioco viene interrotto ogni volta che un giocatore manda la palla fuori del campo, non riesce a rinviarla, la scaglia contro la rete, non la colpisce dopo il primo rimbalzo, la tocca due volte prima di farle superare la rete, la colpisce sopra la rete quando si trova ancora in campo avversario, quando un giocatore mette un piede oltre la linea che divide i due campi (quella che passa sotto la rete). Il fallo compiuto da un giocatore determina l'acquisizione di un punto da parte dell'avversario secondo un conteggio che va in progressione nella seguente misura: 15-30-40-gioco (game). Se i giocatori arrivano alla pari a 40 vincerà il gioco chi guadagnerà consecutivamente due punti (vantaggi) più dell'avversario. I giocatori mantengono la battuta per la durata di un game, ma cambiano di campo ogni volta che il numero dei giochi disputati è dispari; nel doppio, a conclusione di ogni game, il servizio passa alternativamente ai giocatori della coppia avversaria. La ripresa termina ai sei giochi, ma se i giocatori arrivano a cinque games pari si aggiudicherà la ripresa (set) colui che riuscirà a prevalere con due giochi di vantaggio. Si vince un incontro (match) aggiudicandosi due partite su tre oppure tre su cinque. In genere gli incontri di tennis vengono inquadrati in tornei che prevedono eliminazioni con incontri diretti; si attua anche il girone detto all'italiana, nel quale ogni giocatore incontra uno per volta tutti gli avversari. Questa seconda formula viene adottata nei campionati di categoria e talvolta in quelli regionali e nazionali, mai però nei grandi tornei. Per impedire il protrarsi monotono dei games dal 1970 è stato introdotto il tie-break: in caso di punteggio sul 6-6 il gioco decisivo del set viene assegnato al giocatore che conquista sette punti, staccando l'avversario di almeno due punti, altrimenti il gioco prosegue fin quando non si ottiene un divario di due punti. Non si ricorre al tie-break in Coppa Davis e in molti tornei non lo si gioca nel set decisivo.

Cenni storici

Il tennis, nella sua forma attuale, è stato ideato dall'inglese Walter Clopton Wingfield nel 1874, derivandolo dal jeu de paume, noto fin dai tempi antichi; il nuovo gioco si affermò in Inghilterra, col nome greco di sphairistike. Il campo aveva la forma di doppio trapezio più stretto all'altezza della rete; il battitore aveva a disposizione una sola palla e perdeva il servizio dopo un solo fallo. Il gioco si evolse rapidamente e già tre anni dopo venne codificato, col nome di lawn tennis (tennis su prato), con regole simili a quelle attuali. Nel 1877, appena regolamentato, si svolse il primo torneo di Wimbledon; nel 1885 esistevano già club tennistici e si disputavano gare in almeno trenta nazioni. Nel 1888 il gioco ebbe una sua codificazione precisa per merito dei membri della Lawn Tennis Association, costituitasi nel 1879 in Inghilterra. L'Italia fu uno dei primi Paesi in cui il tennis venne introdotto: nel 1878 infatti era già sorto un club tennistico a Bordighera, il cui esempio venne ben presto seguito da altre città, quali Roma, Torino, Viareggio, Genova ecc. Nel 1894 venne fondata l'Associazione Italiana Lawn Tennis (con la disputa del primo campionato italiano), divenuta attualmente Federazione Italiana Tennis (FIT) con sede a Milano. Nel 1913 venne fondata la Federazione Internazionale. La gara di tennis più prestigiosa è la Coppa Davis, il cui primo incontro venne disputato a Boston nel 1900 e che è diventato un vero e proprio campionato del mondo con incontri eliminatori per le varie zone (europea, asiatica e americana) e intercontinentali per designare le due squadre finaliste. Dal 1981 le 16 migliori squadre nazionali sono state divise in due serie che disputano incontri di quarti di finale, semifinale e finale: le squadre eliminate al primo turno disputano uno spareggio per designare le quattro squadre da retrocedere e sostituire con le vincitrici delle quattro zone (due europee, una asiatica e una americana). Il premio posto in palio dall'americano Dwight F. Davis consiste in un recipiente da punch in argento del peso di 4 kg, noto come “insalatiera d'argento”, che è conservato dalla vincitrice fino a quando non perde il titolo. Tra le altre competizioni di grande importanza e di interesse internazionale figurano i quattro tornei del Grande Slam che si tengono a Melbourne (Open di Australia, a gennaio), Parigi (Internazionali di Francia, o Roland Garros, dal nome dello stadio che li ospita al Bois de Boulogne), Londra (torneo di Wimbledon) e New York (US Open, o anche Flushing Meadows, dal nome del sobborgo che li ospita). In Italia le manifestazioni più importanti che si svolgono ogni anno sono i tornei internazionali di Roma e di Milano. Il tennis, considerato un tempo lo sport dilettantistico per eccellenza, tanto che fu incluso anche nel programma dei Giochi Olimpici dal 1890 al 1926 (è stato però reintrodotto nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul), ha dato luogo a formazioni di squadre di professionisti; costoro però, come i maestri di tennis, venivano esclusi dalle competizioni normali (tornei, coppe, campionati), il che impediva il confronto fra componenti le due categorie. Dal 1968 però il tennis ha riconosciuto il professionismo consentendo l'introduzione di tornei open. Ciò ha permesso uno sviluppo eccezionale dell'attività tennistica ad alto livello con la disputa nell'arco dell'intero anno di tornei tennistici su campi all'aperto o al coperto in tutti i continenti. L'istituzione di una classifica mondiale, compilata da un computer tenendo conto di tutti i risultati ottenuti in relazione anche alla posizione di graduatoria degli avversari incontrati, impone ai giocatori la partecipazione al maggior numero possibile di competizioni e, contemporaneamente, il mantenimento del migliore livello di forma. L'imposizione è dovuta al fatto che dalla classifica dipende l'entità degli ingaggi per i tornei internazionali e quella degli emolumenti da concordare con gli sponsor.

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