placchétta

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sf. [sec. XIX; dim. di placca].

1) Rilievo, generalmente di piccole dimensioni, di varia forma, spesso racchiuso in cornice sagomata e con appiccagnolo, di funzione essenzialmente decorativa. Prodotto fiorito specialmente nel sec. XV e nella prima metà del XVI, la placchetta fu impiegata nel Rinascimento come ornamento di mobili, di vestiario, di armature con soggetti di carattere profano tratti spesso dalla mitologia e dall'iconografia classica. Considerata in seguito soprattutto come oggetto di devozione, presentò soggetti religiosi, tra cui frequenti la Crocifissione, la Deposizione, la Pietà. Eseguirono placchette fuse, tra gli altri, scultori come Donatello, Michelozzo, Agostino di Duccio, Sansovino o medaglisti come Caradosso, Enzola, Giovanni Bernardi. I più fecondi furono in tale campo il Maderno e Andrea Briosco detto il Riccio. Dopo il Cinquecento la produzione delle placchette decadde, limitandosi alla placchetta religiosa.

2) Per influsso del francese plaquette, libro di pregio (per bellezza o per rarità o per antichità) costituito da poche pagine e solitamente di piccolo formato.

3) Ciascuna delle alette che servono per appoggiare gli occhiali sul naso.

4) Piastrina di forma particolare, impiegata come parte attiva degli utensili monotaglienti per aumentarne l'efficacia ed evitarne la riaffilatura. Le placchette infatti possono essere utilizzate più volte operando una semplice rotazione di 90º o 60º o rovesciandole rispetto alla loro primitiva posizione di impiego e vengono sostituite solo quando tutti i taglienti risultano inutilizzabili. § Le placchette sono costituite principalmente da carburi e ossidi sinterizzati con una fase liquida che agisce da legante. Se il legante è metallico tali materiali vengono denominati carburi e cermet, se il legante non è metallico si parla di placchetta in materiale ceramico. Le placchette possono essere applicate allo stelo dell'utensile in modi diversi, per esempio eseguendo la brasatura della placchetta sullo stelo, con interposizione di un sottile foglio di ottone nel quale può essere incorporata una reticella di nichel per compensare le tensioni dovute a sollecitazioni termiche, o incollando la placchetta sullo stelo con resine epossidiche termoindurenti, o serrando la placchetta con un dispositivo meccanico. In quest'ultimo caso una placchetta attiva viene posta tra due placchette di carburi sinterizzati e il tutto viene serrato sullo stelo per mezzo di una vite: la placchetta inferiore serve a impedire il danneggiamento dello stelo nel caso di rottura della placchetta attiva, la placchetta superiore ha funzione soprattutto di rompitruciolo.