potenziòmetro

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Descrizione generale

sm. [sec. XIX; da potenz(iale)+-metro]. Resistore, con due prese agli estremi e una terza mobile, che può essere usato come resistenza variabile, collegandone uno dei contatti fissi e quello strisciante e lasciando non collegato il secondo contatto fisso, o collegando le due prese fisse al circuito e quella strisciante a una di esse in modo che, muovendola, un'aliquota maggiore o minore di spire venga cortocircuitata, oppure usato come partitore di tensione, capace di fornire, per lo strisciamento del contatto mobile, una tensione di diversi valori.

Metodo potenziometrico

In laboratorio si definisce “metodo potenziometrico” un sistema di misura di alta precisione per forze elettromotrici di bassa entità (alcuni volt). Richiede un potenziometro R di precisione, una sorgente Ec (pila campione) di riferimento che fornisca una forza elettromotrice di valore noto con precisione, un galvanometroG, un commutatoreC e una terza sorgente di E di valore costante, anche se non noto con precisione, ma nettamente superiore a quello della f.e.m. da misurare. Si collega tale ultima sorgente alle due prese fisse d'estremità del potenziometro, e a una di esse (ma in opposizione) i poli delle due sorgenti di f.e.m., quella di valore noto e quella il cui valore E si vuol misurare. Gli altri poli di tali sorgenti possono esser collegati alternativamente, con commutatore, a un galvanometro, il cui secondo polo è collegato al contatto strisciante (cursore) del potenziometro. Essendo E la f.e.m. permanentemente collegata al galvanometro, si potranno sempre trovare due posizioni del cursore tali che la caduta di tensione tra la presa fissa e il cursore risulti uguale alle f.e.m. generate sia dalla sorgente campione Ec sia da quella da misurare E. Collegando per una prima misura il galvanometro alla Ec, si troverà il punto Cc, che sarà evidenziato dal fatto che il galvanometro segna zero. Commutando il galvanometro sulla Ex, si troverà, spostando il cursore, il secondo punto di azzeramento Cx. Il valore della Ex sarà dato dal valore Ec moltiplicato per il rapporto tra gli spostamenti del cursore del potenziometro per ottenere i due azzeramenti del galvanometro: si avrà cioè E=Cx/CcEc. Il metodo è molto preciso, in quanto le misure significative si fanno quando le due sorgenti di f.e.m. non erogano corrente e il galvanometro non è percorso da corrente, per cui si eliminano fenomeni perturbatori delle misurazioni. L'uso di potenziometri, specie di piccole dimensioni, è sempre più diffuso per la calibratura e la taratura di circuiti elettronici d'ogni tipo, essendo assai più semplice far variare i parametri di un circuito elettronico variando uno o più valori ohmici in esso inseriti che non valori capacitivi (condensatori variabili) o valori reattivi.

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