presentazióne

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; da presentare].

1) Atto, modo di presentare. Con vari significati particolari: A) notizia, raccomandazione con cui si introduce una persona presso un amico o un personaggio: biglietto di presentazione. B) Discorso, scritto, nota introduttiva con cui si presenta qualcuno o qualche cosa al pubblico: la presentazione di un attore; una breve ma importante presentazione del testo. C) Il presentare una persona a un'altra o il presentarsi a qualcuno: fare le presentazioni.

2) In diritto processuale penale, atto di chi, imputato o testimone, spontaneamente oppure dopo l'emissione di un mandato od ordine del magistrato, compare nella fase istruttoria davanti all'autorità giudiziaria per essere interrogato; presentazione di titolo di credito, l'esibizione della tratta, del vaglia cambiario o dell'assegno da parte del portatore all'obbligato per il pagamento; la presentazione di detti titoli è sottoposta a precisi termini, la cui inosservanza provoca rilevanti conseguenze disciplinate da relative leggi speciali.

3) In ostetricia, quella grossa parte del feto che progredisce per prima nel canale del parto. Non vengono prese in considerazione cioè le piccole parti, come una mano e un piede, che possono precedere la grossa parte fetale. Si hanno tre tipi di presentazione: cefalica, che è la più frequente (95%); podalica (4%) e di spalla (1%). Mentre nel caso della presentazione cefalica e di quella podalica il parto può avvenire di norma per via vaginale, nel caso della presentazione di spalla è necessario ricorrere al parto cesareo per l'estrazione del feto.

Etologia

In senso lato, l'esibizione di una determinata parte del corpo a un individuo conspecifico, con vari significati: presentazione delle corna (antilopi), presentazione del posteriore (scimmie), presentazione dei genitali. Nelle scimmie, la presentazione del posteriore viene effettuata da un individuo a un altro, di solito a breve distanza, secondo schemi motori assai rigidi che compaiono nei giovani precocemente. Evolutasi inizialmente come segnale femminile di offerta sessuale (invito all'accoppiamento), ha contestualmente acquisito anche la funzione di inibire l'aggressività del maschio il cui spazio individuale è violato dalla femmina in estro; con questa seconda funzione la presentazione del posteriore è effettuata anche dagli individui giovani e dai maschi di rango sociale subordinato nei confronti di individui di rango superiore. In alcune specie molto aggressive, come i babbuini, i macachi, ecc., la regione genitale femminile, priva di peli, ha acquistato una pronunciata tumefazione e una intensa colorazione rosata o rossa, caratteristiche che si accentuano nel periodo dell'estro, e le parti posteriori dei maschi subordinati si presentano conformate e colorate in modo simile; l'effetto che ne deriva è un'amplificazione del segnale e quindi una maggiore efficienza dello stesso. È stato suggerito che nei maschi sia il comportamento di presentazione che l'acquisizione di caratteri simili a quelli delle femmine rappresentino un caso di mimetismo intraspecifico. La presentazione dei genitali agli individui adulti è nota dei cuccioli di alcuni mammiferi (Canidi, Felidi, Ienidi, ecc.); il cucciolo, avvicinato da un adulto, si sdraia sul dorso con le zampe posteriori ben divaricate e spesso emette alcune gocce di urina, che l'adulto lecca; è questo un comportamento infantile proprio della sfera delle cure parentali (nei primi giorni di vita la madre lecca vigorosamente l'addome e la regione ano-genitale dei cuccioli stimolandone la minzione e la defecazione) che i giovani conservano come esibizione di saluto sottomesso nei confronti degli adulti e che, almeno in alcuni Canidi (per esempio il lupo), si conserva negli adulti come esibizione di sottomissione agli individui di rango superiore.

Religione

Presentazione di Gesù al Tempio, festa del 2 febbraio, che celebra l'incontro di Gesù con il suo popolo, rappresentato dal vecchio Simeone che lo prese sulle sue braccia, quando secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe presentarono Gesù al Tempio, quaranta giorni dopo la nascita, e la Madonna compì le prescrizioni relative alla purificazione dopo il parto. Questo incontro è simboleggiato dalla processione con le candele accese che precede la messa e da cui deriva il nome di “candelora” dato a questo giorno. Simeone, infatti, salutò Gesù “luce delle genti”. Presentazione di Maria al Tempio, festa della Madonna, celebrata il 21 novembre, la cui origine risale alla leggenda (raccontata dal Vangelo apocrifo “di Giacomo”), secondo cui la Vergine, all'età di 3 anni, sarebbe stata portata al Tempio di Gerusalemme per esservi consacrata al Signore. Dal sec. VII è celebrata in tutto l'Oriente. In Occidente fu permessa ad Avignone da Gregorio XI nel 1371 e si diffuse rapidamente. Pur senza motivazioni storiche, la festa vuole onorare la totale dedizione di Maria a Dio.

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