purità

sf. lett. [sec. XIII; da puro]. Qualità di ciò che è puro, specialmente in senso morale; purezza. In particolare, nella storia delle religioni, situazione in cui viene a trovarsi una persona, un animale, un oggetto quando corrisponde alle norme che legittimano il contatto con il sacro. Questo status può essere: nativo, proprio cioè della natura dell'uomo, dell'animale, dell'oggetto; acquisito, per mezzo di riti particolari (riti di purificazione). In questo caso è implicito un precedente stato d'impurità, che ha interrotto il contatto con il sacro e che il rito ha la funzione di ripristinare.

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