raccomandazióne

sf. [da raccomandare]. Atto con cui si raccomanda, affidamento: raccomandazione dell'anima a Dio. In particolare, calda esortazione a compiere qualche cosa; suggerimento, monito: ricordati delle nostre raccomandazioni; ci ha fatto mille raccomandazioni; segnalazione di una persona per facilitarle il conseguimento di un fine; intercessione a suo favore: lettera di raccomandazione; una solida raccomandazione; è sempre andato avanti a furia di raccomandazioni; operazione con cui si raccomanda una spedizione postale: tassa di raccomandazione. § In liturgia, raccomandazione del morente, preghiere e invocazioni con le quali la Chiesa assiste il moribondo, raccomandandolo alla misericordia di Dio. Molte di queste preghiere risalgono al sec. VII, mentre alcune tracce si scorgono già nei primi secoli cristiani. § Nella pratica diplomatica, invito rivolto da un soggetto internazionale (Stato od organizzazione internazionale) ad altro soggetto dello stesso ordinamento affinché compia una data attività, tenga o non tenga un dato atteggiamento. La raccomandazione è una manifestazione di desiderio giuridicamente rilevante ed è largamente usata dalle organizzazioni internazionali, tanto che la dottrina ne ha fatto oggetto di studio particolare; essa, però, non ha un significato univoco: in certi casi vale come sollecitazione non obbligatoria; in altri come comando imperativo (ancorché attenuato nella forma), in altri casi ancora, come parere. Per accertare l'esatto contenuto dell'atto e i suoi effetti occorre quindi esaminare le norme particolari che ne contemplano l'emanazione, per lo più gli Statuti delle organizzazioni internazionali, nonché le circostanze di fatto e di diritto che hanno determinato la formulazione dell'atto stesso. § Atto dell'esecutivo dell'Unione Europea, privo di valore vincolante; non ricade sotto il controllo di legittimità della Corte di Giustizia.

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