rigidità (medicina)

resistenza di segmenti corporei alla motilità, attiva o passiva, determinata da ipertonia muscolare o da condizioni patologiche delle articolazioni. La rigidità parkinsoniana è caratteristica della paralisi agitante, delle sindromi parkinsoniane in genere e di quelle extrapiramidali; è dovuta ad alterazioni del sistema extrapiramidale e viene detta “contrattura plastica” perché la rigidità si mantiene uguale dal principio alla fine del movimento passivo; per la rigidità sarcoplasmatica dei muscoli nei malati di Parkinson è frequente il riscontro del fenomeno della troclea dentata nei movimenti di flessoestensione dell'avambraccio, dovuto all'interruzione a intervalli regolari della tensione muscolare, come se l'avambraccio si articolasse con una ruota dentata. La rigidità catalettica può comparire in caso di isterismo, ipnosi e nel corso di alcune psicosi. La rigidità da decerebrazione è stata riscontrata nei malati affetti da tumori della regione mesencefalo-ipotalamica e si manifesta con contrattura muscolare permanente di tipo extrapiramidale. La rigidità congenita regressiva, o sindrome di Vogt, è una forma infantile di paralisi pseudobulbare, dovuta ad atrofia del nucleo caudato e del putamen; si manifesta con ipertonia muscolare generalizzata, più spiccata agli arti inferiori, con movimenti coreiformi e atetosici bilaterali, con riso e pianto spastici, con disartria, con deficienza intellettuale più o meno accentuata. La rigidità pupillare, che si evidenzia con la mancanza di reazione della pupilla allo stimolo luminoso o all'accomodazione, è dovuta a lesioni delle vie e dei centri ottici. Quando il collo uterino durante il parto non raggiunge la dilatazione necessaria per il passaggio del feto, si parla di rigidità anatomica se il fenomeno è dovuto a scarsa elasticità costituzionale dei tessuti, e di rigidità patologica se invece è determinato da condizioni morbose varie (per esempio, presenza di cicatrici da pregresse lacerazioni). Diffuse sono le rigidità articolari, dovute a limitazione o abolizione della funzionalità di una o più articolazioni; le cause possono essere tutte le malattie delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini e delle ossa. Un particolare tipo di rigidità è quella cadaverica, detta anche rigor mortis: si tratta di rigidità muscolare (dovuta a coagulazione della miosina) che si manifesta nel cadavere; il fenomeno, che si rivela utile alle indagini di medicina legale per stabilire con approssimazione l'ora della morte, inizia dai muscoli della faccia dopo 2-3 ore, si estende agli arti superiori e al tronco dopo 6-8 ore, è generalizzato dopo 48 ore e si risolve dopo 2-3 giorni per autolisi del tessuto muscolare.

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