roman noir

loc. francese (propr., romanzo nero). Genere letterario di impronta anglosassone, sfruttato in Francia sulla scia delle “novelle tragiche” di Rosset e Jean-Pierre Camus, basate sulla tematica della violenza e della morte, riprese e modificate nel Settecento in senso lacrimoso-sentimentale in alcune parti dei Mémoires du comte de Comminges (1735) di M.me de Tencin e dei romanzi dell'abate Prévost e di Diderot. A seguito dei romanzi di Ann Radcliffe, esplose nel periodo romantico con Han d'Islande di Hugo e La morte amoureuse di Th. Gautier, con una tipologia che ricorre a estremi contrapposti (religione-satanismo, innocenza virtuosa-crudeltà fisica e morale) fino alle rese eccessive di F. Carco (Les mystères de la morgue, 1922) e di Mac Orlan, e alla progressiva assimilazione al romanzo giallo, riscuotendo largo successo con Leo Malet, Pierre Siniac, Tito Topin e A.D.G. (pseudonimo di Alain Camille).

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