rosmarino

sm. [sec. XIV; latino ros marīnus]. Nome comune usato per indicare la pianta Rosmarinus officinalis della famiglia Labiate, nota anche come ramerino, propria delle regioni mediterranee, dove cresce allo stato spontaneo. È un arbusto alto fino a 2 m, con foglie lineari, sempreverdi, biancastre al di sotto, e fiori ermafroditi, piccoli, riuniti in grappoli ascellari. Tutta la pianta, ma in particolare le foglie e i fiori, è fortemente aromatica e si usa comunemente in cucina, specialmente in quelle italiana e mediterranea, per insaporire i cibi. Il rosmarino ha proprietà stomachiche, stimolanti e carminative; se ne estrae anche un olio, usato in profumeria. Si coltiva facilmente nei terreni calcarei, rocciosi; si moltiplica per margotta o per talea, o mediante divisione dei cespi che spesso forma emettendo gemme avventizie dalle radici.

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