salsìccia

(popolare salcìccia), sf. (pl.-ce) [sec. XIV; latino tardo salsicía, neutro pl. sostantivato dell'agg. salsicíus, condito con sale, da salsus, salato]. Preparazione a base di carne fresca in genere di maiale (ma le salsicce di cavallo e di asino sono, almeno in alcune regioni, anche molto apprezzate), macinata più o meno grossolanamente insieme con un po' di grasso e spesso con parte delle frattaglie dell'animale, racchiusa entro budelli dello stesso. Le salsicce si consumano in genere fresche, passate in padella o alla griglia, sole o accompagnate da polenta, risotto, ecc. Esistono anche tipi che si consumano stagionati come le tradizionali salsiccette secche della Toscana meridionale, spesso a base di carne di cinghiale. Molto apprezzate in alcune regioni le salsicce di fegato, dal sapore intenso, fortemente aromatizzate. Per altri tipi particolari di salsiccia, per esempio luganighe, würstel, sanguinacci, vedi alle rispettive voci. Nel linguaggio comune, iperb.: far salsicce di qualcuno, farlo a pezzi, ridurlo a mal partito.

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