scélta (filosofia)

momento della decisione di fronte al presentarsi di un'alternativa che costituisce il concretarsi, l'oggettivarsi di un giudizio nell'atto. Il problema morale della scelta è connesso con quello della presenza e discernibilità di un valore e con quello della libertà del volere cui questo è proposto. Il problema morale della scelta si distingue così da quello emergente nell'ambito delle scienze, dove esso riguarda soprattutto la previsione delle possibilità e la fecondità delle conseguenze. Presente già nel mito di Er, nel X libro della Repubblicaplatonica, il concetto di scelta fu approfondito da Aristotele: essendo dato il bene come fine, la scelta può vertere solo sui mezzi per realizzarlo e comporta il nesso con la ragione e la volontarietà (Etica nicomachea). San Tommaso riprende Aristotele: l'uomo è chiamato a operare per beni particolari, non per il bene assoluto, e la scelta si connette con il libero arbitrio (Summa theologica). Importanza centralissima assume il problema della scelta nella filosofia dell'esistenza: S. Kierkegaard mostra che decisiva è l'alternativa tra scegliere e non scegliere, la scelta della scelta, non la scelta di qualcosa di definito. Con tale scelta si supera l'indifferenza tra bene e male propria dello stadio estetico; la distinzione, l'alternativa tra bene e male appare solo nello stadio morale (Aut-Aut). M. Heidegger (Essere e Tempo) pone la scelta della scelta come condizione per uscire dall'ambito in cui l'uomo è determinato dagli enti tra cui vive giungendo ad aprire il proprio fondamentale rapporto con l'essere.

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