schizòide

agg. e sm. [sec. XX; da schizo-+-oide]. Secondo lo psichiatra tedesco E. Kretschmer, tipo caratterologico intermedio tra il tipo schizotimico (del tutto normale) e il tipo schizofrenico (psicotico) contrassegnato da un'intensa vita interiore, asocialità, distacco dal mondo esterno. Questo tipo prevale in individui dall'abito costituzionale leptosomico o astenico (prevalenza dei diametri longitudinali sui trasversali, pannicoloadiposo scarso ecc.).

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