scoglièra

Indice

Lessico

sf. [sec. XIX; da scoglio].

1) Formazione rocciosa costiera più o meno frastagliata. In particolare, scogliera corallina, ammasso roccioso organogeno, prevalentemente calcareo, edificato da colonie di organismi costruttori che proliferano soltanto in ambienti marini poco profondi e caratterizzati da acque tiepide e calme. Per la designazione di formazioni sedimentarie organogene ricollegabili a scogliere fossili si usano i termini bioherma e biostroma.

2) Gettata di pietre di grandi dimensioni posta a breve distanza da una spiaggia per diminuire l'azione erosiva delle onde del mare, oppure posta ai lati degli argini di un corso d'acqua per impedire franamenti o smottamenti del terreno.

Geomorfologia

Gli organismi costruttori delle scogliere coralline sono le madrepore (che provvedono alla costruzione delle strutture portanti delle scogliere) e le alghe calcaree (che concorrono alla realizzazione delle strutture secondarie di riempimento); la forma di tali costruzioni è estremamente variabile in funzione dei molteplici fattori ambientali che ne controllano la formazione (distanza dalle terre emerse, natura del substrato, orientamento delle correnti, entità delle maree ecc.). Una classificazione morfologica delle scogliere coralline può, per esempio, essere impostata assumendo come termine di riferimento la posizione rispetto alla terra emersa (continente, penisola o isola non corallina). Con questo criterio si possono così distinguere: le frange o scogliere frangenti (legate in qualche modo alla terra emersa), le barriere, le piattaforme o banchi corallini e gli atolli. Le frange coralline, impostate lungo i bordi delle apofisi di terre emerse protese verso il mare (promontori, capi, scogli ecc.), hanno forma estremamente irregolare, ma risultano abitualmente separate dalla terra emersa da uno stretto e sinuoso canale percorribile con piccoli scafi. Le barriere coralline, sviluppate più lontano dalla costa, sono invece separate da quest'ultima da una laguna ad acque salate che comunica col mare aperto attraverso bocche o fossi intagliati nel corpo della barriera antistante. Tali varchi sono mantenuti aperti dalle correnti di marea. Il profilo altimetrico di una barriera, pressoché piatto sul fianco interno rivolto alla laguna, diventa molto più ripido (subverticale o eccezionalmente a tetto) su quello esterno rivolto verso il mare aperto, dove la vita degli organismi è particolarmente rigogliosa. Le costruzioni coralline che si rinvengono in mare aperto, lontano dalla linea di costa, sono abitualmente impostate sulla piattaforma continentale e/o su rilievi antecedentemente spianati e poi sommersi. In entrambi i casi esse hanno un enorme sviluppo areale, ma spessore limitato, con lagune poco profonde o mancanti. Per questo motivo sono talora denominate banchi corallini, soprattutto se hanno subito dei fenomeni di subsidenza. Negli oceani esistono poi gli atolli, costruzioni coralline impostate lungo il crinale di rilievi vulcanici sommersi, costruzioni che differiscono da quelle precedentemente citate per il notevole sviluppo verticale. Nelle scogliere coralline trovano rifugio numerosissimi organismi e abbondante pabulum; molti Crostacei, Echinodermi, Briozoi, Molluschi, altri Celenterati ecc. concorrono a popolare questo caratteristico ambiente. Pesci vivacemente colorati (Pomacentridi, Chetodontidi, Tetraodonti ecc.) nuotano tra gli anfratti delle madrepore alla ricerca di detriti organici o di prede. Tipici sono pure i pesci pappagallo che riescono a incidere coi loro robusti denti le formazioni coralline e madreporiche. Non mancano infine i grandi predatori come i Selaci (Squali).

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