scàrpa (edilizia e geomorfologia)

sf. [sec. XVI; dal gotico skrapa, appoggio, sostegno]. La parte inclinata di un muro, una massicciata, un argine; scarpata. Negli argini si distinguono una scarpa interna, o petto, volta verso il corso d'acqua, e una scarpa esterna, o spalla, opposta alla prima. Con accezioni specifiche: A) nella terminologia tecnica, scarpa di un tracciato stradale (di un muro di sostegno o di altre opere), l'inverso della pendenza, cioè la cotangente dell'angolo d'inclinazione rispetto all'orizzontale, definita anche come rapporto tra la distanza topografica di due punti e il loro dislivello: così una strada con scarpa di 10/3 ha per ogni 10 m di distanza un dislivello di 3 metri. B) Nelle fortificazioni, la parete del fossato contro la piazza. È costituita da un muro inclinato posto alla base dell'opera fortificata per rinforzarla e per annullare gli angoli morti antistanti. C) In geomorfologia, scarpa detritica, accumulo di detriti che si forma al piede di pareti modellate in rocce particolarmente sensibili agli effetti del gelo e disgelo o sottoposte a periodiche frane di crollo. La forma e la struttura delle scarpe detritiche sono una diretta conseguenza della selezione granulometrica cui vengono sottoposti i frammenti di roccia nella libera caduta. Si verifica infatti che le particelle più fini si arrestano all'apice delle scarpe, mentre quelle più grossolane rotolano sino al piede delle medesime. Il risultato finale è che le scarpe detritiche assumono la forma (e talvolta anche la funzione) di veri rincalzi naturali sviluppati al piede delle pareti rocciose a fronte rettilinea. Termine equivalente è falda di detrito.

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