sinòttico

agg. (pl. m. -ci) [sec. XVII; dal greco synoptikós]. Esposto in forma di sinossi, cioè in modo sintetico e schematico tale da consentire una rapida e completa visione d'insieme: tavole sinottiche del poema dantesco;carta sinottica, in meteorologia, cartogramma su cui sono rappresentati i dati relativi alle condizioni meteorologiche verificatesi in uno stesso istante su una data regione; questione sinottica, lo studio critico delle concordanze o discordanze dei Vangeli. Con Vangeli sinottici si indicano i primi tre del Nuovo Testamento (Matteo, Marco, Luca), in quanto presentano un quadro per molti aspetti unitario della materia che trattano (sinossi=veduta comune). I sinottici concordano sostanzialmente – a differenza del Vangelo di Giovanni – nella struttura generale del racconto dell'attività di Gesù e mostrano altresì spesso notevoli affinità tra singole sezioni narrative. D'altro canto, non mancano anche, insieme con le affinità, rilevanti divergenze: il fenomeno, e la necessità di renderne ragione al di là dei tentativi di armonizzazione forzata dell'esegesi tradizionale e conservatrice, ha dato luogo a partire dal secolo scorso alla complessa ricerca della critica biblica sull'origine e sulla composizione dei sinottici.

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