sordomùto

Indice

Lessico

agg. e sm. (f. -a) [sec. XVIII; sordo+muto]. Che, chi è affettoda sordomutismo: un ragazzo sordomuto; una sordomuta.

Pedagogia

Con la riforma Gentile (1923) fu stabilita l'istruzione obbligatoria per sordomuto impartita in appositi istituti. I metodi di educazione sono riconducibili a tre fondamentali: mimico, orale e misto. Quest'ultimo, che combina il metodo mimico a quello orale, è il più affermato e trova un supporto nella lettura labiale, nei metodi visivi e nell'uso di strumenti tecnici che accrescono le capacità uditive. I primi tentativi di educazione dei sordomuti furono fatti dal benedettino Pedro Ponce de León in Spagna nel sec. XVI e nel sec. XVII in Inghilterra da J. Bulwer e W. Holder. In Italia l'argomento fu trattato da G. Cardano, F. da Acquapendente, G. Bonifacio, Pietro de Castro, Antonio da Ravenna ecc. Nel 1770 Ch. M. de l'Epée fondò a Parigi la prima scuola pubblica per sordomuti, mentre in Italia la prima scuola per sordomuti fu aperta a Roma nel 1784 da T. Silvestri. Successivamente O. Assarotti e T. Pendola fondarono istituti analoghi a Genova (1805) e a Siena (1831); a Milano il sacerdote G. Tarra creò e diresse l'Istituto per sordomuti dal 1855 al 1889. In ambito scolastico, la legge 517 del 1977 ha consentito ai sordomuti di frequentare le scuole comuni insieme agli alunni udenti, lasciando alle famiglie la possibilità di scegliere tra i normali istituti scolastici e le scuole speciali. Nel 1997 la legge Bassanini ha consentito di adattare l'organizzazione scolastica e le strategie didattiche alle esigenze peculiari dei sordomuti, soprattutto introducendo in modo capillare le tecnologie (computer e sottotitoli) e utilizzando in ambito scolastico la lingua dei segni. A regolare l'inserimento di sordomuti nelle classi ordinarie delle scuole elementari e medie è la legge 104/92, che prevede per ogni alunno portatore di handicap un Gruppo di lavoro per l'handicap (GLH), formato dai genitori, dall'insegnante di sostegno, dagli insegnanti curricolari, dall'operatore sanitario, dal medico scolastico e dal preside della scuola. Il GLH ha il compito di elaborare un Piano educativo personalizzato (PEP) cioè una programmazione didattica specifica tenendo presente i progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione, nonché l'integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche. Nella fattispecie, tra i compiti del PEP ci sono l'organizzazione degli eventuali servizi di mensa e di accompagnamento, le modalità degli interventi di terapia e sostegno, l'orario di permanenza dell'alunno in classe. L'inserimento dei sordomuti nelle scuole dell'obbligo è risultato di più facile realizzazione a livello di scuola materna ed elementare che non a livello di scuola media; le esigenze comunicative dei bambini di questa fascia d'età sono infatti meno complesse e i contenuti scolastici sono più semplici. In ambito universitario, la Lis (Lingua dei segni italiana) è stata inserita tra le materie universitarie (D.M. 23/6/97).

Diritto

Il sordomutismo è una delle circostanze che incidono sulla imputabilità, in quanto l'isolamento in cui si trova il soggetto sordomuto può incidere sulla sua capacità di intendere e di volere; l'art. 96 del codice penale stabilisce che tale capacità va esaminata caso per caso. In caso di capacità piena l'imputato sordomuto risponde come una persona normale; in caso contrario è trattato come soggetto affetto da vizio totale di mente e viene perciò prosciolto con l'applicazione eventuale della misura di sicurezza del ricovero in manicomio giudiziario (art. 222 del codice penale); infine, nel caso in cui la capacità d'intendere e volere risultasse solo diminuita, si ha una riduzione della pena con l'eventuale assegnazione a una casa di cura e di custodia. Il sordomuto che non abbia ricevuto un'educazione sufficiente può essere dichiarato inabilitato e, se è del tutto incapace di provvedere ai propri interessi, interdetto. Se in un procedimento civile o penale deve essere interrogato un sordomuto le interrogazioni e le risposte si fanno per iscritto e, qualora fosse necessario, il giudice nomina un esperto.

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