Lessico

sf. [sec. XIII; da stimare].

1) Valutazione del prezzo di un bene o di un servizio; il prezzo stesso così determinato: la stima mi sembra giusta; la stima è di un milione; fare stima di, far conto di; senza stima, anticamente, in modo incalcolabile, inestimabile. Per estensione, la cosa così stimata.

2) Nella navigazione, l'insieme delle operazioni e delle valutazioni che portano a determinare il punto stimato.

3) Buona opinione, concetto favorevole che si ha delle qualità, delle capacità e in particolare dell'onestà di una persona o che altri hanno di noi: avere stima di qualcuno; avere uno in grande, in poca stima; godere la stima di tutti; un professionista di tutta stima; l'incarico che ti hanno affidato è una manifestazione di stima; non fare alcuna stima di qualcuno, non stimarlo per niente; successo di stima, quello di un'opera, specialmente teatrale, dovuto più alla fama dell'autore o degli attori che alla validità dell'opera stessa.

4) In grammatica, complemento di stima, quello che, per lo più mediante un avv., esprime la stima che si fa o si ha di una persona o di una cosa (per esempio: lo stimo moltissimo).

Diritto: successione

Valutazione dei beni lasciati in eredità, per procedere successivamente alla formazione di tante porzioni quanti sono gli eredi.

Diritto: contratto di comodato

Se la cosa è stata stimata al tempo del contratto, il suo perimento è a carico del comodatario, anche se avvenuto per causa a lui non imputabile; nell'usufrutto, se esso comprende cose consumabili, l'usufruttuario ha diritto di servirsene e ha l'obbligo di pagarne il valore al termine dell'usufrutto secondo la stima convenuta.

Statistica

Complesso delle tecniche che permettono di valutare la fiducia da attribuire alle misure calcolate su osservazioni campionarie e, quindi, di definire il corrispondente valore incognito della popolazione da cui il campione è stato tratto. La stima consiste, in altre parole, nella determinazione di un parametro partendo da una statistica campionaria. Una stima è detta parametrica o non parametrica secondo se sia nota per ipotesi oppure ignota la forma funzionale della distribuzione della popolazione. Nel primo caso la stima sarà limitata ai parametri, nel secondo caso sarà estesa anche alla forma della funzione di distribuzione. Nella teoria si usa distinguere propriamente lo stimatore, funzione adoperata per stimare il parametro, dalla stima, valore stimato del parametro. Perché uno stimatore sia buono esso deve essere in grado di fornire stime il più possibile vicine al valore vero del parametro. Un buon stimatore deve essere: consistente, corretto, efficace, sufficiente. È consistente quando all'aumentare dell'ampiezza del campione la probabilità di una differenza tra la stima e il parametro tende a zero; è corretto quando la media della sua distribuzione è uguale al valore del parametro; è efficiente quando la varianza della sua distribuzione è minima, cioè quando la sua distribuzione è poco dispersa intorno al parametro da stimare essendo questo la media dello stimatore; è sufficiente se contiene tutte le informazioni intorno al parametro deducibili dal campione. La stima è detta puntuale se riguarda la determinazione dell'esatto valore del parametro mediante un singolo valore ricavato dal campione, intervallare (o per intervallo) se permette solo di stabilire i limiti entro i quali il parametro ha una determinata probabilità di essere compreso. Il metodo di stima più usato è quello per intervallo, essendo di più generale applicabilità e di maggiore affidabilità. Il procedimento è, in breve, il seguente: assumendo come ipotesi che la distribuzione delle statistiche campionarie sia di tipo normale, si definisce un intervallo (intervallo di fiducia) compreso fra due valori limite (limiti di fiducia) che ha una data probabilità (livello di fiducia) di contenere il parametro incognito.

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