starna

sf. [sec. XIV; voce di prob. origine prelat.]. Uccello galliforme (Perdix perdix) della famiglia dei Fasianidi. Lunga sino a ca. 30 cm, possiede un corpo tondeggiante con ali brevi e arrotondate, nonché con coda poco sviluppata in lunghezza, di colore rossiccio. La testa è rosso bruna con becco bianco-azzurrino, il tronco superiormente grigiastro con fasce fulve e nerastre; sul ventre del maschio, molto chiaro, spicca una grossa macchia scura, estremamente caratteristica; grigiastre sono le zampe, nocciola gli occhi. Distribuita in gran parte dell'Europa e dell'Asia occidentale, la starna frequenta ambienti tra loro molto diversi, dalle colline alle pianure. Strettamente legata al terreno, vi si muove assai rapidamente con una caratteristica andatura raccolta, accovacciandosi in caso di pericolo in maniera da risultare ben poco individuabile. Si alza in volo soltanto se incalzata da vicino, posandosi però, anche in questo caso, dopo avere percorso un tratto assai breve. Si nutre di grani, germogli, insetti. Depone 12-20 uova, in aprile-maggio, in una buca scavata nel terreno, ben riparata da cespugli, che viene precedentemente foderata con erba secca. L'incubazione dura ca. 25 giorni. Specialmente quando è eccitata la starna emette in rapida sequenza un richiamo penetrante assai caratteristico. Per le indubbie difficoltà della sua caccia e per la bontà delle carni è una preda molto ambita dai cacciatori.

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