tàrsio

sm. [sec. XIX; da tarso]. Nome delle tre specie di Primati Tarsidi appartenenti al genere Tarsius, diffuse in Asia: Tarsius syrichta nelle Filippine meridionali, Tarsius spectrum a Celebes e Tarsius bancanus a Sumatra e Borneo. I tarsi hanno aspetto e conformazione molto strani e singolari: lunghi da 9 a 16 cm e di peso variabile da 80 a 150 g, hanno testa tondeggiante, collo breve, corpo raccolto, coda lunghissima (13-27 cm) e nuda, terminante in un ciuffo di peli. Caratteristici gli occhi enormi, rivolti all'innanzi, che fanno spicco sul capo, che a sua volta è capace di ruotare completamente all'indietro, senza movimenti del tronco. Gli arti anteriori sono brevi, mentre i posteriori, al contrario, sono molto lunghi, con eccezionale sviluppo del tarso per adattamento al salto; le dita sono lunghe e gracili, con le estremità munite di dischi adesivi, che consentono all'animale di arrampicarsi anche su superfici lisce. La pelliccia è lanosa e di pelo non lungo. Notturni e arboricoli, i tarsi vivono solitari o in coppie nelle giungle, nelle foreste o nelle zone cespugliose. Sugli alberi mostrano qualità acrobatiche straordinarie, spiccando lunghi salti. Danno la caccia a insetti, lucertole e anche a crostacei. Hanno un solo piccolo per parto.

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