Descrizione generale

sm. [dall'inglese tel(eprinter), telescrivente+ex(change), scambio]. Servizio di scambio di messaggi stampati per via telegrafica mediante telescrivente; è cioè un tipo di telegrafia a commutazione automatica. Il servizio può essere privato, in tal caso viene realizzato anche con linee dirette da punto a punto (come quelle che collegano, per esempio, fra loro e con le agenzie di stampa le redazioni dei giornali), o pubblico, realizzato, analogamente a quello telefonico, con la possibilità di interconnettere via telescrivente ogni utente con qualsiasi altro collegato alla rete nazionale. In pratica ogni telescrivente viene collegata con una linea individuale alla centrale di commutazionetelex, di solito automatica, e con apposite linee interurbane alle altre centrali. Ogni utenza telex è contraddistinta da un nominativo, generalmente a base numerica, che viene utilizzato per fornire le informazioni relative all'instradamento delle comunicazioni. Tale nominativo viene inoltre automaticamente trasmesso in linea quando un utente telex, raggiunta tramite la centrale una data utenza, preme un apposito tasto (chi è) della propria telescrivente; l'utente chiamante controlla così che la propria richiesta di utenza sia stata correttamente indirizzata prima di procedere all'invio delle informazioni telegrafiche.

Cenni storici

La rete telex ha avuto una notevole importanza specie ai fini dello scambio di messaggi commerciali, sia per la possibilità di inoltro immediato dei telegrammi, sia perché il testo stampato consentiva una documentazione del messaggio e dell'avvenuta ricezione, con l'ora e la data dell'inoltro. Per questi motivi il servizio telex equivaleva a tutti gli effetti legali all'ordinaria corrispondenza raccomandata con ricevuta di ritorno. Va inoltre osservato che con il servizio telex i messaggi potevano venire scambiati con notevole velocità ed eventualmente raccolti su un nastro perforato o su una memoria magnetica che, nei circuiti di telegrafia elettronica, era generalmente realizzata con dischi magnetici (floppy disk), di piccolo formato che permettevano di registrare fino a un milione di caratteri ciascuno. L'intervento dei supporti di memoria (nastro perforato o memoria magnetica) consentiva la raccolta di messaggi e il loro invio automatico con velocità di trasmissione nettamente superiori a quelle che si ottenevano con il solo intervento dell'operatore. Tramite un microelaboratore la telescrivente instradava infatti l'uno dopo l'altro i messaggi telex; se uno dei terminali risultava occupato era accantonato l'invio del relativo messaggio, si inviavano nel frattempo i successivi messaggi presenti nella memoria, quindi si ritentava il collegamento riscontrato occupato. Le memorie magnetiche comportavano inoltre la possibilità di scambiare il traffico telex tra i vari utenti anche a velocità allora ritenute altissime (sino a 2400 bit/s). Con l'avvento delle reti telematiche e la possibilità di scambiare documenti in forma più rapida e capillare, la tecnologia telex è divenuta obsoleta, pur essendo il servizio ancora attuabile con le moderne tecniche disponibili per le trasmissioni digitali.

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