tamíai

sm. pl. greco (dalla radice di tēmnein, tagliare; sing. tamías). Nell'antica Grecia, in origine, chi tagliava le vivande; in Omero il tamiai era un libero con funzioni subalterne. In epoca storica il termine designava negli stati greci il magistrato che amministrava le finanze. Le informazioni a nostra disposizione riguardano soprattutto Atene: i più antichi tamiai a noi noti erano, secondo Aristotele, dieci, estratti dalla prima classe censitaria soloniana, uno per tribù, con mandato annuale. A capo del collegio era preposto un pritano. Un tesoro pubblico di tipo monetario sembra trovarsi nel tempio di Atena solo dopo le guerre persiane. Con la formazione della Lega Delio-Attica venne a costituirsi a Delo un tesoro che fu trasportato ad Atene nel 454; da allora forse si cominciò a versare alla dea un sessantesimo di ogni tributo, come decima. Il tesoro degli alleati, sia a Delo sia ad Atene, fu amministrato dagli Ellenotami. È dibattuto il problema se accanto al tesoro di Atena esistesse anche un tesoro di stato; in genere si pensa che gli Ellenotami provvedessero col tributo alle spese ordinarie, di guerra e, successivamente, alle costruzioni in Atene. Verso il 440 il tesoro federale confluì in quello della dea. Pericle all'inizio della guerra del Peloponneso parla di un tesoro della dea ricco di 5700 talenti in moneta e 500 non in moneta, oltre alle offerte sacre e ai 40 talenti d'oro della statua crisoelefantina. Forse nel 435-434 fu istituito con un decreto di Callia un nuovo collegio detto dei tamiai “degli altri dei”, estratti a sorte tra i pentacosiomedimni in numero di dieci. Con questa riforma l'amministrazione dei vari templi dell'Attica venne centralizzata. Nel 404 i tamiai “della dea e degli altri dei” vennero unificati in un solo collegio. Nel 385-384 tuttavia il tesoro di Atena fu ricostituito e per tutto il sec. IV se ne hanno testimonianze: l'ultimo testo che menziona i tesorieri della dea è del 299-298, mentre i tamiai “degli altri dei” non sono più ricordati dopo il 356-355. A metà del sec. IV fu creato da Eubulo un collegio di dieci magistrati addetti al teorico; il decreto fu tuttavia abrogato da Demostene (nel 339), il quale fece confluire le eccedenze nel fondo di guerra amministrato da un tamiai la cui esistenza è testimoniata fino all'epoca romana. Nei documenti greci relativi allo stato romano, il termine tamiai serve per indicare la carica di questore.

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