Peloponnèso, guèrra del-

guerra sostenuta da Atene e dalla Lega delio-attica contro la Lega Peloponnesiaca. Al di là dei pretesti immediati che provocarono lo scoppio delle ostilità (il conflitto tra Corcira ed Epidamno; il conflitto fra Atene e Potidea; il blocco ateniese di Megara) i veri motivi della guerra del Peloponneso (431-404 a. C.) vanno ricercati nella contrapposizione di interessi politici ed economici che dopo le guerre persiane si era delineata fra i due blocchi che aspiravano all'egemonia sulla Grecia. Con gli Spartani erano tutto il Peloponneso (tranne Argo e l'Acaia), i Beoti, i Locresi, i Focesi, gli Ambracioti, i Leucadii, gli Anactorii; con Atene i Plateesi, i Messeni di Naupatto, gli Acarnani, i Tessali, le isole egee, tranne Melo e Tera, Zacinto e Corcira. Atene era nettamente superiore nella flotta (300 triremi, più le flotte alleate di Chio, Lesbo e Corcira) e nei mezzi finanziari (il tesoro riunito sull'Acropoli era di 6000 talenti); Sparta invece nelle forze militari di terra (35.000 opliti più il contributo della Beozia). La guerra è solitamente divisa in tre periodi: archidamico (431-421), siciliano (415-413) e deceleico (413-404). La guerra archidamica che prende nome dal re spartano Archidamo II che guidò l'esercito nelle ripetute invasioni dell'Attica, andò come Pericle aveva progettato: all'invasione dell'Attica e all'attacco beotico contro Platea, Atene rispose con la devastazione della Megaride, l'espulsione degli Egineti dalla loro isola e la sottomissione di Potidea. Morto Pericle di peste nel 429, la politica ateniese fu guidata da Nicia, ricchissimo e conservatore, e da Cleone, democratico radicale. La guerra continuò con successi alterni fino al 421. Atene stroncò le velleità di rivolta di Lesbo e di Corcira (427-425) e conquistò Pilo, importantissima base navale sulle coste della Messenia, ma subì gravi insuccessi in Beozia (427, capitolazione di Platea; 424, sconfitta presso Delio) e in Tracia dove gli Spartani per consiglio di Brasida, il loro migliore generale, avevano portato la guerra con l'intenzione di colpire Atene nei suoi alleati (424, presa di Anfipoli da parte di Brasida). Morti nel 422 Cleone e Brasida, fautori della guerra, si giunse nel 421 alla pace detta di Nicia. La pace doveva durare cinquant'anni, ma in realtà durò tre anni, sia per la fortissima opposizione all'interno stesso della coalizione del Peloponneso (Corinti e Beoti soprattutto) sia per le trame antispartane del nuovo capo dei democratici ateniesi: Alcibiade (417, alleanza in funzione antispartana con Argo; 416, aggressione ateniese all'isola di Milo). Nell'anno della resa di Milo (416) ha inizio, sempre per volere di Alcibiade, in cerca di un'affermazione personale, la spedizione in Sicilia. Con il pretesto di portare aiuti all'alleata Segesta (aggredita da Selinunte) e a Leontini, un'imponente flotta al comando di Alcibiade, Nicia, contrario alla spedizione, e Lamaco, salpò per la Sicilia. Ma Alcibiade, richiamato in patria perché accusato di sacrilegio, fu costretto a riparare a Sparta (che convinse a intervenire in aiuto di Siracusa, alleata di Selinunte) e Nicia (Lamaco era morto), nonostante i rinforzi inviatigli nella primavera del 413, dovette arrendersi a Gilippo ai Siracusani (ottobre 413). Frattanto la guerra era ripresa anche in Grecia, dove Sparta aveva occupato Decelea (sulla via che da Atene porta in Beozia); la situazione divenne presto insostenibile per Atene a causa dell'alleanza del 412 tra Sparta e la Persia, delle continue insurrezioni degli alleati e delle isole, e dei rivolgimenti politici di cui era preda all'interno (il colpo di stato oligarchico di Pisandro nel 411 e, l'anno seguente, la controrivoluzione democratica di Trasibulo). La flotta ateniese riportò ancora una serie di successi nella zona degli stretti e lungo la costa asiatica (411 e 408) e vinse alle Arginuse (406). La condanna degli strateghi vittoriosi in tale battaglia mise Atene nelle mani di generali incapaci, mentre Sparta, guidata da Lisandro, riportava una vittoria decisiva a Egospotami (405). Priva della sua flotta e assediata per terra e per mare, Atene fu costretta nel 404 alla resa.

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