tassèllo

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sm. [sec. XIII; latino volg. tessellum, dal classico tessella, dim. di tessĕra, dado, lastra per pavimenti].

1) Piccolo pezzo di pietra, di mattone, di legno o d'altro, usato nelle costruzioni, nei lavori di finimento e nell'industria del legno per colmare interstizi o cavità, per ovviare a difetti del materiale e simili . In particolare: A) piccolo pezzo di legno che viene inserito in una struttura muraria allo scopo di permettere l'applicazione di ganci, chiodi, viti, supporti di serramenti, ovvero nelle cavità di un pavimento in legno per regolarizzarlo e consolidarlo. B) Blocchetto di pietra che viene inserito nella cavità di un muro per nascondere un eventuale buco o difetto. C) Pezzo di legno sistemato sotto la rete a strascico dei pescherecci, per proteggerla quando striscia sul fondo. D) Pezzo di legno o di tela utilizzato per piccole riparazioni allo scafo o alle vele. E) Nell'alpinismo, il pezzo di legno, detto anche cuneo, che viene infilato a colpi di martello nelle fessure delle rocce prima di piantarvi il chiodo.

2) Per estensione, pezzetto, di forma per lo più piramidale o conica, che si estrae col coltello o con apposito strumento da una forma di formaggio, da un cocomero o altro per assaggiarlo.

3) In fonderia, elemento di modello, generalmente sfilabile durante l'estrazione del corpo principale del modello e rimosso in un secondo tempo dalla forma, allo scopo di consentire l'estrazione di parti del pezzo che si presentino in sottosquadro (v. formatura).

4) Nel Medioevo, intarsio di stoffa, di colore diverso da quello del vestito, che serviva a ridimensionare le scollature femminili troppo vistose. Il nome è rimasto a designare un pezzo di tessuto, tagliato in modo idoneo, che viene inserito in un capo di abbigliamento a fini pratici (sotto la manica, nel cavallo dei pantaloni ecc.).