telesegnalazióne

sf. [sec. XX; tele-+segnalazione]. Sistema di telecontrollo con cui è possibile sorvegliare a distanza locali di interesse privato o pubblico e impianti industriali. La sorveglianza può essere continua ed è realizzata in genere con speciali impianti di televisione detti a circuito chiuso o più semplicemente può venire predisposto via filo o via radio l'invio di un teleallarme. Nel caso di impianti complessi l'allarme provoca l'intervento di un operatore dislocato in una sede centrale che a sua volta si collega a distanza con un teleinformatore, sito presso l'impianto, che, interrogato mediante l'invio di opportuni segnali, generalmente per via telefonica, risponde con una serie di telesegnalazioni in codice che permettono all'operatore di valutare la situazione e predisporre l'intervento del personale necessario. Le telesegnalazioni hanno grande importanza in numerosi impianti in quanto consentono l'esercizio contemporaneo di un gran numero di sistemi per i quali si può evitare un presidio di manutenzione fisso con conseguente notevole risparmio di manodopera. Vengono sistematicamente impiegate, per esempio, nei sistemi ferroviari e di produzione di energia elettrica, per la sorveglianza delle centrali telefoniche ecc. Altro sistema di telesegnalazione di notevole importanza è quello impiegato nelle reti autostradali per segnalare ai centri di soccorso opportunamente attrezzati la necessità di intervento in caso di guasti o incidenti agli automezzi. Questa rete opera via radio su onda ultracorta tramite ripetitori opportunamente disposti su alture che dominano il percorso stradale. I terminali di allarme disposti a qualche chilometro l'uno dall'altro, lungo le autostrade, sono dotati di antenne direttive con le quali possono eccitare via radio il ripetitore di competenza e tramite questo la stazione di sorveglianza.

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