teosofìa

sf. [sec. XIX; dal greco tardo theosophía, da theós, dio, e sophía, scienza, sapienza]. Nella storia del pensiero occidentale, forma di conoscenza intuitiva, divinamente ispirata, della realtà cosmica. In questo senso, sistemi teosofici sono, per esempio, quelli dei neoplatonici dei sec. IV e V e quelli di taluni mistici, collegati in qualche misura con la speculazione teologica cristiana (come Jacob Böhme o Emanuel Swedenborg). La teosofia assume una configurazione specifica nell'ambito della Società teosofica, fondata nel 1875 da Elena P. Blavatskij e H. S. Olcott: in questa moderna teosofia convergono motivi occultistici e teorie tratte dalle religioni indiane, che danno luogo a un sistema sincretistico. Dalla Società teosofica si distaccò nel 1909 Rudolf Steiner, che fondò successivamente (1913) la Società antroposofica.

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