tetraciclina

sf. [da tetra-+ciclo]. Gruppo di antibiotici naturali o semisintetici la cui struttura è caratterizzata da quattro anelli esa-atomici tra loro condensati secondo lo schema lineare del naftacene. Le specie sensibili alle tetracicline comprendono i germiGram-positivi e Gram-negativi, i micoplasmi, le rickettsie; pure sensibili sono i treponemi, le amebe e, in una certa misura, alcuni elminti (ossiuri). L'attività antimicrobica delle tetracicline si svolge per interferenza nella sintesiproteica a livello dei parassiti, in particolare nella fase di formazione dei legamipeptidici. La chemioresistenza insorge abbastanza lentamente; tuttavia, a causa del largo e indiscriminato impiego delle tetracicline negli ultimi anni, sono diventate sempre più numerose le forme di patogeni resistenti alle tetracicline, specie nell'ambito dei pneumococchi, degli streptococchi e dei Gram-negativi responsabili di infezioniurinarie e intestinali. Si possono distinguere tetracicline “classiche”, ossia le prime entrate nella pratica clinica, quali la tetraciclina semplice (ambramicina), l'ossitetraciclina (terramicina), la clortetraciclina (aureomicina), la demetilclortetraciclina (ledermicina), e i composti più recenti, che si distinguono per la più intensa e più prolungata attività antimicrobica: la metaciclina (rondomicina), la doxiciclina (vibramicina), la minociclina (minocin). Dalle tetracicline classiche sono stati ottenuti vari derivati semisintetici, caratterizzati da un alto assorbimento intestinale o dall'elevata idrosolubilità che ne consente l'impiego per via parenterale. È questo il caso della 2-pirrolidin-metil-tetraciclina o rolitetraciclina (reverin). Le tetracicline hanno avuto, e possiedono ancora, un ruolo molto importante nella terapia antinfettiva; grazie all'ampio spettro d'azione, consentono in molti casi di intervenire prontamente e con efficacia, anche in assenza di una precisa diagnosieziologica dell'infezione. Le tetracicline sono poco indicate nella terapia delle infezioni acquisite in ambiente ospedaliero, data la notevole frequenza di casi sostenuti da germi resistenti a questi antibiotici. In verità la loro utilizzazione tende oggi a diminuire anche a livello extraospedaliero, essendo ormai disponibili altre categorie di antibiotici ugualmente efficaci e meno tossici. La terapia tetraciclinica può infatti determinare numerosi effetti secondari, specie se viene condotta per lunghi periodi di tempo o con dosi troppo elevate. Tra le manifestazioni secondarie più comuni vi sono i disturbi gastroenterici, le alterazioni della flora microbica dell'intestino, le superinfezioni da Candida, la pigmentazione dei denti in epoca neonatale, i disturbi della funzionalità epatica e renale.

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