trapassàto

agg. e sm. [sec. XIV; pp. di trapassare]. 1) Agg., trafitto, penetrato, ferito: il fianco trapassato dalla lancia. 2) Ant. e lett., trascorso, passato: “avendo a' trapassati mali alcun rispetto” (Boccaccio). 3) Sm., specialmente al pl., defunto, morto. 4) In grammatica, nome di due tempi del verbo che indicano un'azione anteriore a un'altra, pure passata; il trapassato prossimo è composto dal pp. del verbo e l'imperf. dell'ausiliare (piangeva perché lo avevano sgridato), il trapassato remoto è composto dal pp. del verbo e il prem. dell'ausiliare (quando lo ebbe salutato, partì).

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