trappìsta

sm. (pl. -i) [sec. XIX; da trappa (religione)]. Ciascuno dei membri dell'omonimo ordine monastico. § Le origini dei trappisti risalgono al ripristino dell'antica regola cistercense nel monastero di Notre-Dame-de-la Trappe in Normandia, operato nel 1664 dall'abate Armand Jean Bouthillier de Rancé (1626-1700). La riforma trappista venne in un primo periodo generalmente rifiutata per il suo eccessivo rigore e soprattutto per l'avversione all'attività intellettuale. Presenti in Italia dai primi decenni del sec. XVIII, i trappisti si diffusero in numerosi altri Paesi europei soltanto a partire dall'ultimo decennio del medesimo secolo. Dal 1883 avviarono altresì una diffusione missionaria in Cina, Giappone, Asia Minore, Palestina e quindi in Africa e in America. Nel 1892, da ramo riformato dei cistercensi, i trappisti furono organizzati in ordine autonomo, diretto da un abate generale; sono attualmente ca. 2600, distribuiti in 91 monasteri. Esiste anche un ramo femminile istituito dallo stesso Bouthillier de Rancé nel 1689.

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