traspirazióne

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Lessico

sf. [sec. XVII; da traspirare]. Atto ed effetto del traspirare; in particolare, in biologia, processo mediante il quale gli organismi viventi, animali o vegetali, eliminano vapore acqueo a livello delle superfici a contatto con l'ambiente esterno. Nell'organismo animale la traspirazione avviene quasi esclusivamente a livello della cute e dei polmoni ed è in rapporto con la termoregolazione, mentre nelle piante è essenzialmente un'evaporazione dell'acqua assorbita a livello delle radici.

Botanica

La traspirazione, che favorisce la circolazione della linfa nei tessuti e rappresenta un mezzo di difesa contro l'eccessivo riscaldamento dell'ambiente, avviene soprattutto per mezzo degli stomi, che si trovano sia sulle foglie sia sui giovani fusti, e delle lenticelle. Le aperture stomatiche possono essere molto numerose e comunicano con gli spazi intercellulari all'interno della foglia, in cui l'aria è satura di vapor d'acqua che si è formato dalle superfici umide delle cellule del mesofillo. La perdita stomatica rappresenta più del 90% dell'acqua traspirata. La traspirazione è influenzata da vari fattori di cui uno dei più importanti è la temperatura: infatti, la velocità di evaporazione dell'acqua raddoppia per ogni aumento di 10 ºC di temperatura. Poiché l'evaporazione determina un raffreddamento della superficie fogliare, la temperatura di essa non aumenta con la stessa rapidità della temperatura ambiente; in questo modo la traspirazione esercita una funzione di protezione nei confronti dei fattori ambientali esterni. Ovviamente anche l'umidità dell'aria influenza il fenomeno, poiché se essa è satura di vapor d'acqua un'ulteriore evaporazione risulta rallentata. La presenza di vento accelera invece i processi di traspirazione eliminando rapidamente gli strati di aria ricca di umidità che si formano in prossimità della superficie fogliare. La presenza di un folto tomento in piante che vivono in ambienti ventosi si spiegherebbe proprio come un tentativo di protezione nei confronti del vento, grazie alla stabilizzazione dello strato di aria a contatto della superficie delle foglie, con conseguente riduzione della traspirazione. Gli stomi nelle piante superiori sono soggetti a movimenti di chiusura e di apertura che permettono di regolare la traspirazione. Se il turgore generale dell'organo scende al di sotto del valore soglia tipico di ogni singola specie, il lume dello stoma si restringe fino ad annullarsi, indipendentemente da qualsiasi altro meccanismo di apertura e di chiusura. Le cellule stomatiche sono poi sensibili alla luce, alla temperatura e alla concentrazione di anidride carbonica, in quanto se questa aumenta troppo negli spazi intercellulari del mesofillo gli stomi si chiudono. In relazione all'influenza esercitata dall'insieme dei vari fattori esterni e poiché questi variano nel corso della giornata è evidente che l'andamento della traspirazione muterà nelle 24 ore. In linea generale la parte di gran lunga maggiore dell'acqua viene traspirata nelle ore diurne, mentre la quota notturna copre solo ca. il 3% del totale. Durante le prime ore del mattino il valore della traspirazione è molto basso, poi inizia a crescere con il sorgere del sole e con il concomitante aumento della temperatura dell'aria. Insieme a un aumento di temperatura si verifica anche una diminuzione dell'umidità dell'aria, cosa che favorisce l'ulteriore incremento della traspirazione che raggiunge il massimo nelle ore meridiane per poi diminuire bruscamente e raggiungere poco dopo il tramonto i bassi valori che manterrà nella notte. Ogni volta che si verificano anomalie nelle condizioni ambientali, soprattutto per quanto riguarda luce e temperatura, il valore della traspirazione presenta fluttuazioni anche considerevoli rispetto alla norma prima accennata.

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