stòma

sm. (pl. -i) [sec. XVIII; dal greco stóma, bocca, orifizio]. Ciascuna delle numerose aperture microscopiche che si osservano nell'epidermide delle foglie e che rappresentano il sistema di comunicazione con l'ambiente esterno. Deriva da cellule epidermiche che si dividono dando luogo a due cellule reniformi, che costituiscono le cellule di chiusura. Tra queste si sviluppa un'apertura detta ostiolo o rima stomatica, che è quella che permette gli scambi gassosi fra i parenchimi sottostanti e l'ambiente esterno. Attorno alle due cellule di chiusura si differenzia un numero, variabile da specie a specie, di cellule ausiliarie, differenti, almeno per la forma, dalle restanti cellule epidermiche. Alcuni tratti delle pareti delle cellule stomatiche subiscono processi di ispessimento, in modo che variazioni di turgore delle cellule di chiusura possono determinare l'apertura o la chiusura dello stoma, condizionate dalla luce, dal tasso di anidride carbonica e dalle condizioni idriche della pianta. Gli stomi, oltre che nelle foglie, dove si concentrano per lo più nella pagina inferiore (nelle piante acquatiche si trovano su quella superiore) in un numero variabile da specie a specie, sono presenti anche su vari altri organi verdi, quali, per esempio, i rametti erbacei.

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