trichìna

sf. [sec. XIX; dal greco tríchinos, peloso]. Nematode (Trichinella spiralis), lungo allo stadio adulto pochi millimetri (1,5 i maschi, 3-4 le femmine). È uno dei più pericolosi parassiti dell'uomo, che si infesta consumando carni di maiale contenenti le larve di trichina, ospitate in minuscole cisti (0,4×0,25 mm), infiltrate di sali calcarei, derivanti dalla reazione tissutale dell'ospite (v. trichinosi). E' molto comune negli Stati Uniti, dove si conta che qualche milione di persone ne sia infestato, mentre è molto più raro in Europa. E' un parassita che non ha alcuna specificità per l'ospite, può essere infatti presente in molte specie di mammiferi. Il ciclo di questo nematode prevede un solo ospite, quando vi sono casi di cannibalismo, o, più generalmente, due ospiti; infatti il ciclo, per essere terminato, necessita che il primo ospite sia divorato dal secondo. Nel secondo ospite gli adulti si posizionano nell'intestino e vivono per circa un mese; la femmina partorisce (è una specie ovovivipara) circa 1500 piccoli durante la sua vita. Gli adulti non sono pericolosi per l'ospite, per quest'ultimo il pericolo è rappresentato dai piccoli, che abbandonano il lume intestinale e penetrano nei tessuti, raggiungendo il sistema linfatico e le vene, quindi il cuore e da qui tutti i muscoli striati, dove si incistano in attesa di un nuovo ospite. In questa condizione questi nematodi possono sopravvivere anche diversi anni. Le infestazioni lievi non hanno esiti patologici, al contrario infestazioni massicce possono portare alla morte l'ospite.

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