tubèrcolo

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sm. [sec. XVI; dal latino tuberculum, da tuber, tubero].

1) In anatomia ed embriologia, piccola sporgenza rotondeggiante sulla superficie di una formazione. Tubercoli quadrigemini, lo stesso che corpi quadrigemini; tubercolo genitale o fallico, l'abbozzo embrionale dei genitali esterni, da cui si originano il glande del pene, nel maschio, e il clitoride nella femmina.

2) In patologia, lesione anatomo-patologica elementare con aspetto macroscopico di piccolo agglomerato, ben delimitato dai tessuti circostanti. In particolare, la lesione anatomo-patologica elementare della tubercolosi.

3) In botanica, prominenza più o meno rotondeggiante della superficie di alcuni organi, come per esempio i tubercoli radicali delle Leguminose che si sviluppano in seguito all'infezione di batteri del genere Rhizobium. Si tratta, in questo caso, di un'ipertrofia dei tessuti radicali nei quali compare, nel periodo di massimo sviluppo, un pigmento color arancio, simile all'emoglobina, che sembra assicuri condizioni di anaerobiosi al batterio, favorendo così la fissazione di azoto.

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