Lessico

sf. [sec. XVII; dal francese valvule, dal latino tardo valvŭlae-ārum, gusci di un baccello].

1) Dispositivo preposto all'intercettazione o alla regolazione della portata di un fluido.

2) In elettronica, termine di uso corrente per tubo a vuoto.

3) In elettrotecnica, termine improprio per fusibile.

4) In anatomia, formazione membranosa di organo, vaso o condotto deputata a impedire il riflusso di aria, di liquidi o altri materiali organici: valvola aortica; valvola atrioventricolare; valvola bicuspide ecc.

Tecnica: generalità

Una valvola è costituita essenzialmente da un corpo nel quale sono praticati dei canali (vie) e al cui interno si trova un organo (otturatore) che, muovendosi, provoca la chiusura totale o parziale di una o più vie. All'esterno del corpo sono disposti gli attacchi per il collegamento dei tubi alle vie e l'elemento di manovra dell'otturatore. Le valvole possono essere classificate in base alla loro funzione (valvole di sicurezza, unidirezionali, di aspirazione, di scarico, di drenaggio, di spurgo ecc.), in base al tipo di otturatore (a sfera, a saracinesca, a farfalla, a spillo ecc.) o in base al tipo di azionamento (valvole manuali, automatiche, servocomandate, motorizzate ecc.). Per costruire le valvole si possono usare materiali diversi, dalle leghe ferrose alle materie plastiche, la cui scelta dipende sia dalle caratteristiche tecnologiche dei materiali, sia dai prodotti coi quali la valvola viene a contatto quando è in esercizio. Le dimensioni vanno dai pochi millimetri per valvole montate su piccole pompe a qualche metro per le valvole inserite in grandi condotte. Di forma particolare sono le valvole utilizzate negli impianti oleodinamici: sono costituite da un corpo con un grande numero di vie e da un solo otturatore a cassetto; secondo la posizione del cassetto si ottengono combinazioni di passaggio diverse attraverso le vie; in sostanza si tratta di valvole multiple, costruite in un solo pezzo, che svolgono il compito di una combinazione di più valvole semplici. Altre valvole particolari sono quelle di sicurezza, generalmente tarabili, che hanno sempre un otturatore che si sposta assialmente, contrastato da una molla o da un peso, e hanno il compito di limitare la pressione in un ambiente al valore massimo ammissibile. Sono considerate valvole di sicurezza le flange cieche recanti al centro un diaframma che si rompe quando la pressione nel recipiente supera il valore di taratura. Queste valvole hanno il vantaggio di essere semplici e rendono difficile la manomissione o l'alterazione della pressione di rottura dovuta al prolungato esercizio, ma il ripristino della tenuta non è automatico e necessita la sostituzione della valvola dopo il suo intervento. Le valvole multiple vengono impiegate soprattutto in circuiti ad alta pressione, nei quali sarebbe difficile collegare tra loro diverse valvole semplici. Le valvole di aspirazione e di scarico di pompe o compressori alternativi sono quasi sempre automatiche, cioè sono mosse dalla differenza di pressione che grava sulle due facce dell'otturatore. Nei motori endotermici si distinguono valvole di aspirazione e di scarico, secondo che immettano miscela o aria nel cilindro o scarichino da questo i gas combusti. Entrambi gli otturatori (che nel linguaggio corrente vengono detti valvole) sono costituiti da uno stelo cilindrico a fungo. La valvola, mossa dall'albero della distribuzione secondo l'asse dello stelo, si allontana dalla sua sede e penetra nel cilindro consentendo ai gas di transitare, quindi si richiude per l'azione di un sistema di molle antagoniste.

Tecnica: industria mineraria

Le valvole di sicurezza in impianti petroliferi (in inglese Subsurface Safety Valves, SSV) sono dispositivi di controllo utilizzati per interrompere la produzione di un pozzo petrolifero in caso di emergenza. L'apertura e la chiusura di una valvola di sicurezza può essere attuata dalla superficie o direttamente nel pozzo. Le valvole di sicurezza controllate dalla superficie sono costituite da un pistone su cui agisce la pressione esercitata attraverso la linea idraulica dalla superficie per mantenere aperto il dispositivo di chiusura; una molla agisce in direzione opposta così da poter chiudere la valvola nel caso di mancanza di pressione. Nella maggior parte dei tipi di valvole di sicurezza controllate in superficie, la pressione nel pozzo viene fatta agire concordemente alla molla così da provvedere alla chiusura della valvola stessa. Le valvole di sicurezza controllate nel pozzo sono comandate direttamente dalle pressioni all'interno del pozzo e non richiedono una linea di controllo che raggiunga la superficie; le valvole in questo caso vengono armate in superficie prima dalla loro installazione e mantengono la condizione di apertura finché le condizioni di flusso restano all'interno dei normali regimi di pressioni di produzione, in caso contrario si chiudono. L'assenza di controllo dalla superficie non consente di riarmare le valvole e quindi di riaprirle e ciò ne limita l'impiego a particolari applicazioni.

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