verosìmile

Indice

(anche verisìmile), agg. e sm. [sec. XIV; dal latino verisimílis, da verus, vero+simílis, simile].

1) Agg., che ha apparenza di vero: racconto verosimile.

2) Sm., ciò che è verosimile.

3) In filosofia, grado di certezza fondato su buoni o prevalenti motivi, cui se ne oppongono altri meno probanti ma non trascurabili. Per Platone, il verosimile è posto tra il vero e il falso; per Aristotele equivale a probabile ed è considerato quale carattere proprio della poesia, che descrive le cose non come accadono, ma come potrebbero accadere. Nell'empirismo, per J. Locke il verosimile non è né evidente, né costante, né completo; per D. Hume, il verosimile deriva dalla “scarsa sicurezza e affidabilità nel funzionamento delle nostre facoltà intellettuali”, che ci può trarre in inganno nelle dimostrazioni.

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