vezzeggiatìvo

agg. [sec. XVIII; da vezzeggiare]. Di quanto viene detto o fatto per mostrare affetto o per adulare: parlare in tono vezzeggiativo; complimenti, gesti vezzeggiativi. In particolare, in grammatica (anche come sm.), di suffisso alterativo che indichi leggiadria, grazia, simpatia, amorevolezza e di parola formata con tale suffisso. I più comuni sono: -uccio/-uccia (caruccio, boccuccia); -olino (cagnolino), -ino (micino); -icino (cuoricino); -uzzo (occhiuzzo) ecc. Il vezzeggiativo dei nomi propri (detto anche ipocoristico) si forma, anche sopprimendo le sillabe pretoniche (Nando per Ferdinando), sostituendo l'iniziale della forma così ridotta con quella della forma intera (Gianni per Giovanni) o con la consonante che si trova dopo l'accento (Pippo per Filippo).

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