In che cosa consiste la teoria della relatività di Einstein

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Nel 1905 Einstein pubblicò il primo articolo della sua teoria, chiamata "relatività ristretta" (o speciale) che si applica solo a sistemi dotati di moto lineare uniforme: la velocità della luce è una costante universale, essa quindi non cambia sia che venga emessa dalla vostra lampadina tascabile, sia che essa provenga da una stella in moto rispetto alla terra.

Le formule della relatività ristretta sono abbastanza semplici. Esse, tra l’altro, portano alla conclusione che un segmento di lunghezza L, misurato in un certo riferimento, diminuisce tale lunghezza se misurato in un altro riferimento in moto relativo rispetto al primo. Allo stesso modo il TIC di un orologio rallenta se misurato in due sistemi in moto relativo. Alla velocità della luce la lunghezza del segmento L si annulla ed il tempo cessa di scorrere.
Inoltre, la massa di qualunque oggetto (quindi anche una particella elementare) cresce indefinitamente al crescere della velocità, fino a tendere ad un valore infinito.
Ma la conseguanza più importante è certamente quella che concerne la relazione tra massa ed energia, la famosa formula


che ha permesso, tra l’altro, la costruzione dei reattori nucleari e, purtroppo, anche della bomba atomica. Nel 1916 Einstein pubblicò la teoria della Relatività generale, che riguarda qualunque tipo di moto, quindi anche quelli accelerati.

Lo spazio è incurvato dalla presenza delle masse: questo fatto venne verificato durante un’ecclissi di sole nel 1919, quando si vide la luce di una stella che si sapeva trovarsi dietro al sole. Il raggio di luce aveva seguito la curvatura dello spazio attorno alla massa del sole.
La distanza più corta tra due punti non è quindi la linea retta ma una particolare curva (detta geodetica) che tiene conto della distribuzione delle masse.
Inoltre il tempo rallenta in vicinanza di masse importanti.

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