Leonardo da Vinci, ingegnere del rinascimento: il genio a servizio della tecnica

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Un'innata curiosità e una formidabile capacità di osservazione per un genio innato e una mente multidisciplinare: ricordato dai posteri come pittore, Leonardo da Vinci era in realtà anche un grande ingegnere, tanto che proprio in questa disciplina egli riponeva le sue più grandi ambizioni.

Non a caso il sapere leonardesco era fortemente invischiato col fare e la ricerca pratica: una scienza ingegneristica che ha sapore di bottega, luogo in cui è avvenuta la formazione stessa di Leonardo.

Catalogare le esperienze passate per coglierne l'essenza, far tesoro della memoria storica per proporre il nuovo: la mente del genio, sempre sovraeccitata da stimoli esterni, non era tesa solamente alla progettazione di nuove macchine ma anche alla ricerca che sottostava al funzionamento delle stesse.

Andando a indagare nei quaderni privati di Leonardo, poi, è chiaro come fosse proprio all'ingegneria che Leonardo affidava la sua più grande ambizione, ovvero quella di essere ricordato, di divenire famoso e immortale. Non era ai pittori del tempo passato e presente che Leonardo guardava, ma ai grandi architetti, Brunelleschi prima di tutti. La cattedrale di Firenze era davanti ai suoi occhi quotidianamente, durante gli anni del suo apprendistato fiorentino: una cattedrale che riassumeva tutto quello che Leonardo desiderava; la grandezza di un progetto, la realizzazione dello stesso, la sfida delle altezze e degli incastri.

Leonardo studia e sperimenta ed è proprio in questo che è visibile il suo genio: lo scarto tra il suo pensiero e la risposta dei tempi alle macchine da lui progettate è abissale, tanto che la realizzazione delle stesse va al di là delle competenze tecniche dell'epoca.

Ma cos'hanno di tanto innovativo i disegni tecnici di cui Leonardo riempie i suoi quaderni? E' il senso di totalità che si avverte guardandoli a rappresentare quel "di più" capace di distinguere il genio dal semplice ingegnere del tempo. Così come in pittura, anche in ingegneria Leonardo riversa tutte le sue conoscenze: la geometria, lo studio della natura e delle sue leggi, l'anatomia, la prospettiva. Un modus operandi non solo sotteso al mero processo inventivo, ma alla scoperta che regola il funzionamento della macchina.

Un approccio, quello sopra descritto, totalmente innovativo per l'epoca, tanto che è proprio qui che va ricercata la genialità ingegneristica di Leonardo, tutta sottesa alla scoperta delle cause che portano una macchina a funzionare in un determinato modo. In Leonardo ingegneria, fisica e matematica convivono a spiegare la perfezione meccanica della natura.

Un'intuizione, quella di accumunare la natura alla meccanica, profondamente lungimirante, base e anticipazione della rivoluzione scientifica che avrebbe avuto luogo da lì ad un secolo.

Serena Fogli

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